giovedì 26 gennaio 2017

Giobia

                                                                  ph carlozanzi



Oggi, ultimo giovedì di gennaio, per i varesini d’antan è la Festa du ra Giobia. E’ una festa popolare, quindi nata non certo in ambiente borghese. Giobia sta per giovedì. I muratori, i falegnami, molti lavoratori di umili mestieri, alla fine di gennaio tornavano ai cantieri e alle fabbriche in Italia e all’estero, dopo la pausa invernale-natalizia. Era questa l’occasione per far festa. Pare che vi fossero due feste, la giobia degli uomini e quella delle donne, una il penultimo giovedì, e l’altra l’ultimo giovedì di gennaio. E’ rimasta solo la seconda: gli uomini regalano un cuore dolce alle loro donne. Nella mia famiglia la giobia, fra i miei genitori (varesini doc) non aveva gran seguito: quattro figli scatenati da allevare, la fatica di una famiglia allargata e di uno stipendio risicato..però per mio padre, pasticciere, era sin troppo facile regalare il cuore di sfoglia o di frolla a sua moglie, e quindi noi figli ne approfittavamo. Ho poi conosciuto questa festa a partire dagli anni Novanta, grazie alla Famiglia Bosina e al Concorso Poeta Bosino, collegato dal 1966 alla Festa du ra Giobia (ecco, in foto, il grande cuore, che si gusta durante la Festa). E la festa si rinnoverà stasera, al ristorante Vecchia Riva della Schiranna. Canterà anche il Gruppo Folkloristico Bosino. E’ una festa che va morendo, insieme al dialetto e a molti ricordi del passato. Intanto però resiste: w la Giobia! 

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