Mercoledì 26 giugno 2013
– ore 17
Caro Mock,
non posso venire a
trovarti. Immagino però la tua sofferenza, il tuo calvario. Ieri una lunga
operazione, prima in laparoscopia, e poi dalle 16 sino alle 21, almeno 5 ore
dentro di te, nel tuo corpo, per cercare di scacciare il nemico. Hanno fatto
molto, ma la tua strada sarà in salita, ancora per un po’.
Il tuo soffrire mette a
nudo la nostra umanità. Si può mentire di fronte agli altri, non con noi
stessi. Mette a nudo la nostra impotenza.
Io prego, lo abbiamo
fatto ieri sera, salendo al Sacromonte, e proprio dopo aver mosso i primi passi
abbiamo saputo che eri uscito dalla sala operatoria, che tutto era andato bene.
Coraggio, fratello mio.
Insegnami come si
combatte.
17-continua
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