Sabato 27 dicembre 2014
Caro Mock, anzi Marco
Maria Ravasi Zanzi detto Mock, mi sei di esempio. Saranno gli antidepressivi,
sarà la tua fede, sarà quel che sarà ma da qualche tempo stai volando, stai
cercando di vivere alla grande ogni momento, con una consapevolezza rara, con
una sensibilità nuova. Hai deciso di vivere questo
Natale non nella tristezza, nel rimpianto, ma il meglio possibile. “Potrebbe
essere il mio ultimo Natale, spero di no ma la realtà è la realtà, lo so, e
allora perché viverlo nella tristezza?” Mi hai fatto un regalo grandissimo,
tutti i cd di Mary Chapin Carpenter, ma il più grande è questa tua
testimonianza: ce la possiamo fare, anche nei momenti più duri. E ne sei
consapevole, sei lucido. Ieri sera, cena degli Zanzi, hai detto che sei
consapevole che qualcuno ‘sfrutta’ a fin di bene, naturalmente, questo tuo
coraggio per dimostrare che il Signore esiste e aiuta. Questo un po’ ti fa
piacere ma un po’ ti disturba, ti senti anche usato. In ogni caso ciò che
colpisce è la tua lucidità.
Ti butti nella musica, la
tua medicina, ciò che dà senso a queste tue giornate. Ci inviti continuamente a
volare alti, a mettere a frutto i nostri talenti. “Ognuno ha i suoi” hai detto,
“non teniamoli nascosti. Avanti!”
Grande Mock
“La sofferenza è vita, non morte: è parte del
percorso, e parte non indifferente. Non bisogna evitarla, bisogna viverla bene
usando la medicina come un aiuto. La vera gioia passa dalla sofferenza, e non è
necessario essere cristiani per saperlo e accertarlo.
Come si diceva l'altra sera TUTTE le società antiche vivevano la sofferenze e
la morte come un evento NATURALE, non come un tabù da evitare, cose di cui non
parlare. Sono la porta per l'infinito: e quaggiù bisogna volare e godere di
ogni singolo istante del grande dono della vita. Ogni istante passa e non
ritornerà, vivilo pienamente e non avrai rimorsi e sarai felice. Non bloccare i
tuoi sogni, sorridi alle persone, stai attento ai loro bisogni, non sei solo a
questo mondo, condividi i tuoi talenti, non fermarti al superficiale, ma guarda
nel cuore degli altri. Non lasciare che il tuo cuore si indurisca. Quando
faccio la chemio, mi scorrono davanti agli occhi i volti dei miei amici e
fratelli, e la sofferenza diventa più leggera: non sono solo sulla Strada,
siamo in tanti a camminare insieme, appunto INSIEME. Affidiamoci al Signore
(per chi ci crede), ma anche a chi ci è intorno e ci vuole bene. Scopriremo il
segreto della vita piena e lasceremo un po' da parte il nostro ego, il nostro
io e la smetteremo di buttare il tempo lamentandoci e pensando al passato o al
futuro. La gioia sta nel presente e nel viverlo al 100%. Peccato che a volte
solo con la sofferenza si capisca tutto ciò: l'uomo è strano .... Ringrazio il
Signore per quello che mi ha dato, mi dà e mi darà: se questo è il centuplo
quaggiù chissà come sarà l'eternità! Grazie per la tua vicinanza ed il tuo
esempio: anche tu vivi pienamente ed è una grazia inestimabile.
Mock 27.12.2014 ad un amico nella sofferenza da fb
20-continua
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