sabato 29 maggio 2021

Davide Galimberti: "Alla fine si decide."


                                                                                                   ph carlozanzi


Da anni non seguo più come giornalista la politica e la vita amministrativa di Varese, quindi niente interviste ai sindaci. Ricordo i molti dialoghi con il borgomastro intellettuale Raimondo Fassa negli anni Novanta, e così con Aldo Fumagalli, del quale ho presente un incontro nel suo ufficio, vista giardini Estensi. Mi colpì perché indossava un dolcevita nero (di solito era in giacca e cravatta), fuori pioveva, era depresso e mi domandavo: 'Come fa ad essere triste, con una vista così?' Niente interviste con Attilio Fontana e con l'attuale 'capo' di Varese, Davide Galimberti. Oggi ci siamo visti in occasione dell'incontro su Carla Fracci, organizzato dagli Amici di Piero Chiara. Non gli ho fatto un'intervista, non ho i titoli né un giornale che mi autorizza né la mano allenata. Solo un paio di domande, così, da cittadino a Primo cittadino. Così ho saputo che a metà luglio dovremmo avere la data definitiva del voto amministrativo, che dovrebbe essere a metà ottobre. Poi gli ho chiesto di sintetizzarmi questa sua esperienza ormai al capolinea, a meno di una (probabile?) rielezione, più facile se non si candiderà Roberto Maroni con il centrodestra.

"E' stato un mandato molto impegnativo, certamente caratterizzato dalla pandemia, che ha monopolizzato il nostro lavoro. Chi avrebbe immaginato che mi sarei dovuto occupare di sanità pubblica? Nonostante ciò tutti i progetti che avevamo messo in cantiere stanno andando avanti. E abbiamo fatto tutto il necessario per reperire le risorse."

Soprattutto le opposizioni si lamentano per la sua fama di accentratore, poco incline  a delegare e a dialogare, più propenso a sommare incarichi. Che dire?

"Dico che non è vero, anzi, cerco di favorire il dialogo ma, dopo il tempo del dialogo c'è quello della decisione e le decisioni vanno prese, e qualcuno deve prenderle. C'è chi vorrebbe dialogare all'infinito per non decidere mai."

Andrea Chiodi, animatore dell'incontro dedicato alla grande ballerina milanese, sale sul palco. L'intervista è già finita. Il sindaco mi dà una tiratina d'orecchie, facendomi capire che potrei maggiormente impegnarmi per la mia città. Rispondo che amo Varese e nel mio piccolo cerco di dare il mio contributo: ognuno ha i suoi carismi e le sue propensioni. 

Ci salutiamo con una battuta: "Signor sindaco, come potrei non approvare il suo operato, visto che hanno appena asfaltato il marciapiede davanti all'abitazione dove andrò ad abitare?"

Sorride il borgomastro, poi lo chiamano a salutare il pubblico.    

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