Uno delle tre persone indagate per il dramma della funivia del Mottarone è cattolico, ed è stato lui a confessare, facilitando la ricostruzione dell'accaduto. Secondo un parere diffuso (e in alcuni commenti che ho letto) chi è cattolico e lo ammette pubblicamente è come avesse maggiori responsabilità, perché 'si vanta' di un dono che altri non hanno e quindi deve dimostrare coi fatti la validità di quel dono. E se sbaglia, se pecca ha meno attenuanti, come è più deplorevole un ricco che ruba, rispetto ad un povero che ruba per fame.
Nel Vangelo si legge che è il malato che ha bisogno del medico, non il sano. Probabilmente un cattolico, un cristiano, un uomo di fede ha maggiore consapevolezza del proprio limite, della propria malattia rispetto a chi si giudica sano, e quindi va alla ricerca del medico. Credere in Dio non dà alcuna garanzia di non peccare, ma tiene viva la speranza di un Perdono umanamente impossibile e di una Vita migliore di quella che ci tocca, fatta di funi che si spezzano (per colpa degli uomini), di imprevisti drammatici che non hanno alcuna responsabilità umana e di dolori tanto insanabili e atroci che paiono contemplare solo l'abbandono volontario di questo mondo.
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