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Due
miei recenti post legati al tema dell’anzianità (uno sul fatto che qualcuno
definisce anziano un sessantenne, e l’altro relativo al ballo scatenato di
Paddy Jones, 83 anni, al Festival di San Remo, vedo foto) hanno animato il dibattito sui
social media locali. In particolare il secondo mi ha dimostrato che molti (non
tutti) non la pensano come me, e qualcuno si è pure stracciato le vesti,
leggendo del mio imbarazzo circa la nonnina che sgambettava volando, davanti a
milioni di telespettatori. Ciò mi ha fatto ulteriormente riflettere. Dunque: la
mia reazione emotiva, vedendo il ballo della Jones, è stata di imbarazzo e di
disagio. Perché? Me lo sono chiesto e ho trovato la mia risposta: da un grande anziano
(over 80) mi aspetto saggezza. Ma cosa intendo per saggezza? La capacità di
distinguere, forti della lunga vita trascorsa, ciò che ha valore da ciò che non
lo ha. Ma anche sui valori non c’è consenso universale. Ognuno ha i suoi. Leggendo
molti commenti al mio post, devo dedurre che per i più ha valore la
conservazione della giovinezza,ad ogni costo (estetico-chirurgico…), la
ripetizione di ciò che fanno i giovani, piuttosto che l’accettazione saggia del
declino, che comporta inevitabili cambiamenti. Questo atteggiamento lo chiamo
giovanilismo e non credo sia un valore. Giovanilismo fa rima con esibizionismo,
che è un altro ismo: non credo che un grande anziano mi debba regalare tali
esempi. Ecco, la ballerina Paddy per me è stata esempio non gradito di
giovanilismo ed esibizionismo. Non mi ha dimostrato saggezza. Non vorrei
arrivare alla sua età ed esibirmi così sul palco dell’Ariston. Il che non vuol
dire ritiro in casa, con il rosario in mano, a pregare in attesa della morte. Per
carità. Nel mio post parlavo della bellezza del movimento, della sana pratica
sportiva ad ogni età, della cura della salute anche attraverso l’attività
motoria. Le passioni vanno incoraggiate, coltivate ma qualche volta anche
frenate, quando eccedono negli ismi. Evidentemente la ballerina Paddy ha
bisogno del palco, della platea, di entrare nel Guinnes dei primati per star
bene; non è solo il piacere del ballo e di un corpo scattante e prestante, di
un corpo in salute. Ognuno ha i suoi valori: io ho descritto i miei. Con ciò
rispetto, ovviamente, le scelte della Jones, come lei dovrà rispettare il mio
diritto di critica, visto poi che è un personaggio pubblico, che si espone alla
grande, che non mostra riservatezza né chiede che nessuno parli di lei.
Recentemente
ho letto alcune parole del cardinale Carlo Maria Martini, proprio sul tema dell’anzianità.
Scrive l’ex arcivescovo di Milano che le età della vita si possono dividere in
quattro momenti: prima si impara, poi si insegna, poi ci si ritira e si impara
a fare silenzio, infine si impara a mendicare. Ogni posizione ha i suoi limiti,
ogni estremismo resta un ismo, ma certamente mi trovo più in sintonia con
Martini che con Paddy. Imparare a mendicare, ciò ad avere bisogno degli altri,
a chiedere aiuto agli altri: questo è il destino comune dei grandi anziani, e
non è per nulla facile accettare la dipendenza, viverla con dignità e
riconoscenza. Una persona saggia questo mi deve dimostrare. Un grande anziano
che riesce a non deprimersi, persino a sorridere e a ringraziare chi non lo
abbandona, che ancora crede alla bellezza della vita nonostante tutto
(acciacchi, solitudine, paura della fine…) ecco, questo per me ha uno spirito
giovane, è una persona vitale. Chi cerca di camuffare l’età, di fingere una
giovinezza impossibile, chi ha ancora bisogno dell’applauso, del pubblico, di
vincere premi e di entrare nei libri di storia non come benefattrice dell’umanità
ma come ballerina di salsa, ebbene, per me è ancora lontana dalla saggezza che
vorrei per me.
Caro Carlo stimatissimo, - con i miei settantacinque anni, che sono ancora buoni - condivido in toto le tue considerazioni: in ogni atteggiamento ci vuole la sua 'misura'. E si vive meglio!
RispondiEliminagrazie della condivisione....w la vita
RispondiEliminaSecondo me la questione è più semplice: non serve scomodare i valori, la Chiesa. Eppoi, chi siamo noi per giudicare la signora Jones come non saggia? È semplicemente un caso unico, una persona dalla flessibilità straordinaria e da una grande e vera passione per la danza e il ballo, e se vuole mettersi in mostra, che faccia pure. Cosa doveva fare dopo essere rimasta vedova e aver cresciuto ben quattro figli? che si goda la vita per quel poco/tanto che le resta. Ha tutta la mia stima stgnora Jones, continui così.
RispondiEliminaPatrizia