PER PIETA'
di carlozanzi
Sono
vivo e taglio questa zucca,
Bon
Iver l'affetta insieme a me.
Stringo
l’attimo coi pugni ben serrati,
fino
a farmi sanguinare dieci dita.
Nella
sera si spegna ogni mia lagna,
l’attimo
d’oro riluce qui in cucina,
il
mio respiro è tutta la mia gioia,
già
il vedere va oltre ogni misura.
Trombe,
organo, voce e clarinetto,
la
pretesa è indigesta al minestrone,
il
senso sta nel taglio della lama,
nella
fiamma, nel cibo, nelle note.
A
Sinead non basta la sua voce,
triste
ragazza, non smetti di incantarmi,
amica
mia, il tuo canto benedetto
entra
nel cuore, a metà fra cielo e zucca.
Non
domani ma oggi, ora, l’istante,
il
domani è solo un oggi che ho sperato,
mentre
l’oggi è un domani già incartato,
so
che Mark la pensa come me.
Ora
è lui la magia del mio momento,
scivola
in groppa al cavallo di un sorriso.
Certo
la Siria, le bombe, il grande orrore,
il dolore, come no…certo, si muore.
Ma
vi prego, amici dell’impegno,
voi
che le zucche le donate agli altri,
lasciatemi
un minuto di respiro;
se
il minuto a seguire non verrà
che
questo mi soddisfi… per pietà.
26.02.2018
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