giovedì 11 aprile 2019
I Trovieri di Parravicini
Il mio amico Giulio Clerici, che sapevo ottimo chitarrista (oltre che medico sportivo e tennista) l'altro giorno mi ha dato in mano un libro di modeste dimensioni dicendomi: "Leggilo che è divertente. L'autore, Enrico Parravicini, scrive bene." E così ho letto 'Farà piacere un bel mazzo di rose - Mezzo secolo di chitarra in un prologo e otto racconti'. E mi sono in effetti divertito.
E' la vicenda musicale di Enrico Parravicini, varesino classe 1953, musicista e scrittore. Ha studiato chitarra classica con Umberto Stella e Massimo Tenzi, dal 1972 al 1991 ha insegnato presso la scuola diretta a Varese e a Milano da Tenzi. Dal 1978 al 1988 ha suonato con l'orchestra di chitarre classiche I Trovieri, fondata e diretta da Massimo Tenzi, assumendone poi la direzione nel 1989. Quindi I Trovieri sono un po' la seconda casa di Parravicini, da quarant'anni fanno parte della sua vita.
Abbiamo quindi nel libro un prologo e otto racconti brevi, storia di una vita musicale, dalle prime lezioni col maestro Stella in piazza Giovine Italia, al proseguimento degli studi col maestro Tenzi in via Sacco, e poi la precoce esperienza in una band beat, 'The Addams', dove il quindicenne Parravicini suonava il basso, e poi la chitarra classica, I Trovieri, la direzioni, centinaia di concerti. Ciò che davvero è godibile in questo libro sono le descrizioni sagaci dei personaggi 'strani' che il maestro ha incontrato, degli imprevisti nelle esibizioni, della scarsa cultura classica di pubblico e organizzatori di eventi, delle gaffes e di tutto ciò che diventa memorabile nella propria esperienza e che si ricorda quando ci si ritrova fra amici, oppure si mette per iscritto, perché troppo divertente.
Più che il mazzo di rose del titolo, fa piacere leggere queste settanta pagine.
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Leggo ora e non posso che ringraziare Carlo Zanzi, che mi ha indirettamente segnalato questo articolo tramite la pagina Facebook del comune amico Giulio Clerici. Fa piacere (oltre a un bel mazzo di rose) sapere che qualcuno abbia letto la mia silloge di racconti e che ne abbia colto ed apprezzato lo spirito quasi goliardico con cui il mio lavoro è stato pensato e realizzato. Sarebbe cosa ancora più gradita se qualcuno a Varese (di coloro che si propongono come sacerdoti della cultura) “scoprisse” I Trovieri, dopo 41 anni che portano il nome della nostra città in giro per l'Italia.
RispondiEliminaGrazie ancora e ad un incontro "de visu", magari ad uno dei nostri numerosi concerti.
Enrico Parravicini