Venerdì
14 giugno, alle ore 21, al Teatro Santuccio di via Sacco 10, a Varese, verrà
presentato il nuovo libro di Dino Azzalin. Titolo: ‘Una lunga giornata’ (ES
edizioni). Con l’autore saranno presenti e dialoganti Maurizio Lucchi
(direttore del quotidiano La Prealpina) e Diego Pisati, giornalista. Letture di
Anna Sala e Marita Viola. Incursioni musicali di Ermanno Librasi. Ingresso
libero.
Ne
parliamo brevemente con l’autore.
Azzalin, 66 anni, nasce come poeta ma ci ha
abituato ben presto a tentazioni in prosa (Via dei consumati, Diario d’Africa…).
Da ultimo, sempre per le edizioni ES, la raccolta di racconti ‘Nel segreto di
lei’.
Ma
qui abbiamo una novità. “Certo, si tratta del mio primo romanzo” dice Azzalin. “Lo
scrittore Bruce Chatwin affermava che è meglio non scrivere romanzi prima dei
sessant’anni, io sono nell’età giusta.” Temi? “Si tratta di un giallo
psicologico, ambientato a Stresa, sul lago Maggiore.” Inevitabile pensare a
Piero Chiara. “Chiara ci può stare, anche perché non manca l’eros, ma direi che
mi piace pensare anche a Morselli e al ritmo poetico di Sereni.”
Proprio
Sereni diceva che il poeta non può non sentirsi attratto dalla tentazione della
prosa. Mi pare che lei si sia lasciato tentare spesso. “Direi di sì, anzi,
sebbene la mia ultima raccolta di poesia, ‘Il pensiero della semina’, uscito da
Crocetti lo scorso anno, mi stia dando soddisfazione, forse oggi mi affascina
di più la narrativa.”
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