LA
NOTTE
di carlozanzi
Notte
feroce, maledetta e nera,
ignori
il bello che regala l’alba,
accogli
i fantasmi del mio male,
li
nutri, matrigna più che mamma.
Ad
occhi chiusi, nel silenzio, attendo
ma
la marea dell’ansia sfiora il labbro;
con
fiati lunghi ti respingo e prego,
urla
il cuore, canta rallentando.
Invidia
per chi dorme, per chi è fuori,
paura
di chi ha perso le istruzioni,
sarà
impossibile raggiungere la riva,
schiacciare
ancora il prato coi suoi fiori.
Notte
come condanna: il mio reato?
Essere
nato, in colpa perché ho amato.
Tenebra
d’aria guasta, ogni dolore
si
gonfia e scoppia senza far rumore.
…
Alla
mia destra, sulla finestra chiusa,
si
disegna la linea del mattino,
mi
hai sfidato e ti ho vinta, maledetta;
guardo
a sinistra, dorme il mio vicino.
26
giugno 2019
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