Uno dei tre libri finalisti
al Premio Chiara 2023 è la raccolta di racconti di Edoardo Albinati ‘Uscire dal
mondo’. Albinati è mio coetaneo, classe ’56, docente al carcere di Rebibbia e
scrittore di successo. Il suo voluminoso romanzo ‘La scuola cattolica’ ha vinto
il Premio Strega qualche anno fa. Qui abbiamo tre racconti e parto dall’ultimo,
quello meno convincente, ‘Oubliette’, 40 pagine solo di virgole, senza un
punto, un punto e virgola, due punti…Niente, una prova di coraggio e di
pazienza per il lettore, un esperimento (certo non sarà il primo scrittore ad
averci provato) per dire che si può scrivere una storia interessante anche
senza delimitare le frasi con un bel punto. Altro non dirò di questo. Il primo
racconto della raccolta, ‘Ragazzo A’, ha tutte le componenti di uno scritto
normale, e rispecchia certamente l’esperienza lavorativa di Albinati, perché
Ragazzo A è un giovane in carcere, che frequenta la scuola carceraria, provato
dalla vita in maniera devastante. Una storia che descrive un mondo a molti
sconosciuto. Il racconto più lungo e per certi versi migliore è quello
centrale, ‘La figlia strana’, cioè la vicenda di un sacerdote e di alcune figure
femminili. In alcuni tratti (soprattutto della prima parte) ricorda un
brillante Piero Chiara, poi nella parte centrale si perde un po’ e alla fine
devia verso il saggio teologico.
Non ho letto altri libri
di Albinati. Questo mi pare un po’ affrettato, che denota comunque una facilità
di scrittura sorprendente e una indubbia originalità.
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