La pioggia ha dato una spruzzata di fresco all'apertura dell'attesa mostra antologica del fotografo e documentarista Eugenio Manghi, ma non ha allontanato i visitatori dal castello di Masnago. 50 anni di fotografia, un milione di scatti, una cinquantina dei quali sono esposti al polo museale masnaghese, sino al 17 novembre.
Manghi (che in foto vediamo con l'assessore alla Cultura del Comune di Varese, Enzo La Forgia), classe 1953, una laurea in Fisica e una grande passione per la fotografia prima, per i video poi. Spesso in giro per il mondo, Eugenio torna volentieri a Varese, città nella quale è cresciuto (è nativo di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia) e dove attualmente vive. La mostra è un concentrato di scatti sorprendenti, foto di grande formato. 6 le sale d'esposizione. Nelle prime due immagini canadesi nella terra degli Inuit, riprese in estate e in inverno nel 1992 e nel 1996. La sala 3 ospita foto dell'Artico, scattate in varie stagioni fra il 1982 e il 2013. La sala 4 è un omaggio a Varese, la sala 5 ci porta in Africa, con foto scattate fra il 1987 e il 2016. Infine la sala 6 ospita immagini varie, che riassumono il meglio del periodo 1987-2022.
Come ha ricordato l'assessore La Forgia, il nostro Comune intende riconoscere le eccellenze artistiche varesine, ecco allora nelle sale del Castello, dopo Alberto Bortoluzzi, Eugenio Manghi, che ha al suo attivo (oltre al già citato, impressionante numero di scatti) 120 documentari di corto-medio metraggio e 20 libri fotografici. Collabora con la Rai, con Mediaset, con la RSI.
La mostra è arricchita da un catalogo.
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