domenica 22 novembre 2020

L'albero del tempo

L’ALBERO DEL TEMPO

 

Umberto Belardinelli, poeta, autore della raccolta ‘L’albero del tempo’ (Scriptores edizioni), uscita nel novembre 2020, è una bella sorpresa nel panorama poetico letterario varesino. Non più giovanissimo, classe 1956, siciliano di nascita, varesino d’adozione, Belardinelli ha sempre scritto ma, riservato e umile qual è, non ha mai pensato di andare oltre la soglia della condivisione con pochi amici. E neppure il podio nel concorso di poesie Ozanam, anni addietro, lo ha convinto della qualità delle sue strofe. Poi, complice forse il bisogno di comunicare, la paura della solitudine, l’autore è uscito dall’anonimato pubblicando ‘La luce duplice del bene’, una silloge per santa Faustina Kovalska. Ed ora ecco ‘L’albero del tempo’: lasciamo che sia l’autore ad introdurci nella sua poetica, riproponendo qui la prefazione alla silloge:

“In questa raccolta di poesie che attraversano un lungo periodo della mia vita, ho immaginato di aver vissuto ogni stagione come un albero. Una sorta di uomo-albero radicato nella terra e con i rami protesi verso il cielo, ovvero il desiderio di poter toccare la volta celeste tessuta nel suo mistero, ma trattenuto dalle sue radici germogliate nella terra madre. In pratica, la curiosità naturale dell’uomo verso lo sconosciuto, verso il mistero racchiuso dalle distanze.

Ho ricordato e diviso in periodi questo mio tempo che voglio raccontare in versi, analizzando sentimenti, pensieri e stati d’animo comuni ad ogni anima terrena. Sembra quasi inevitabile giungere a questa analisi in età non più giovanissima, ma i frutti si assaporano di più quando raggiungono la giusta maturazione. Ciò che cambia in noi attraverso gli anni è la riflessione sul ricordo, poiché questo diviene preda di nostalgie, dispiaceri, ma anche di gioie e scelte che non avrei cambiato, neppure con la saggezza dell’oggi.

Questi anni sono trascorsi velocemente; anche se la sua misura non cambia, il tempo ci appare più rapido quando lo ricordiamo.

‘Dovevamo saperlo che l’amore brucia la vita e fa volare il tempo.’ Questi versi di Vincenzo Cardarelli fanno riflettere ed accendono ansie remote, ma ci lasciano incolpevoli di fronte al passato divenuto evento, anche se è soltanto in noi la causa che lo precede.”

Preceduto da una ricca introduzione del professor Vincenzo Capodiferro, la raccolta è divisa in sette capitoli: l’amore (sentimentale, affettivo, spirituale), il duplice volto della realtà (bene-male, gioia-dolore), città e paesaggi della memoria, il senso della vita e il nostro ruolo nell’universo, la perdita delle persone care, pensieri sparsi e la fede in Dio. Il volume si conclude con la biografia dell’autore, redatta da Gianfranco Galante.

La poesia di Belardinelli non ama la rima, la definirei ‘classica’, ricca di termini ricercati, colta, essenziale. Altre volte è ‘semplice’ e profonda, come in Autunno: Stringimi forte,/ne ho bisogno ancora,/ora che la rondine è lontana/e la paura torna a visitarmi./Stringimi forte,/mentre dischiude il riccio/e ha voce d’autunno il prato./Tutto sfiorisce attorno a noi;/tutto sfiorisce, tranne le tue mani,/tranne l’amore, qui,/tra le tue braccia.

Molto presente è la tematica religiosa. Belardinelli, anche in seguito a vicende dolorose negli ultimi anni, ha affinato la sua fede in Dio, risposta al bisogno di salvezza, di eternità.

E’ possibile acquistare il libro presso la cartolibreria GianPi di via Montebello 3 a Casbeno, Varese, oppure rivolgersi direttamente all’autore (u.belardinelli@alice.it)

 

 

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