sabato 7 novembre 2020

Marco, 5 anni dopo - 36


 

Un destino comune

 

Tutti coloro che hanno conosciuto mia mamma Ines e mio fratello Marco hanno senz’altro accomunato le loro storie: un tumore maligno, morti alla stessa età, nello stesso mese di agosto. Un segno? La mia fede è troppo debole per considerarlo tale, vorrei poter leggere un messaggio chiaro in queste storie di sofferenza e di fede, di lotta, di speranza che hanno segnato la mia vita. Mi piace però pensare che mio fratello Marco abbia letto il diario che  mamma Ines tenne dal 1980 al 1982, e poi nella primavera-estate del 1984. Un diario che è rimasto privato, solo per i familiari, e che oggi desidero in parte aprire in questo libro per Mock, con qualche citazione. Due quaderni, con le ultime parole scritte il 9 agosto 1984, dieci giorni prima della morte di mia madre.   

 

3 aprile 1980

….E’ la Settimana Santa e Dio solo sa quanto avrei voluto partecipare alle funzioni e agli impegni dei ragazzi. E’ una dura prova la mia e solo il pensiero di persone che hanno molto più male di me mi rende in parte serena, anche se accettare mi sembra insopportabile. Gesù della passione, sono nelle Tue mani, fammi sentire un po’ almeno del coraggio e della forza che hai avuto Tu…..

 

12 aprile 1980

…Le giornate scorrono ancora poco efficienti. Sono sempre un po’ confusa mentalmente, ma mi sto convincendo che la più grave confusione viene dal mio subconscio. Se penso a quante persone prima di me è stata inflitta una sentenza come la mia e io stessa vivevo felice senza accorgermi di questo prossimo così, infelice, ringrazio Dio di avermi fatto provare anche tutto questo. Mi sarà di aiuto ad avvicinarmi sempre di più al mondo sofferente. Dio, sia fatta la Tua volontà….

 

14 aprile 1980

….Nonostante mi sforzi a cercare di convincermi, le giornate sono ancora molto pesanti….Eppure devo reagire qualsiasi cosa mi attenda, devo convincermi che è il mio cammino. E davanti alla nostra sorte non possiamo nulla. Forse fra qualche anno mi sarei sentita più pronta anche a lasciare questa terra, certo che quello che provo è indescrivibile. Sembra di vivere e non vivere, lo sforzo per reagire è a volte inumano…E intanto tu cadi a pezzi…O Signore, per quanto hai deciso di farmi vivere cerca almeno di farmi vedere una strada e una luce diversa. Ti prego, Ti scongiuro!...

 

16 aprile 1980

…In questo momento sono sola, ho la radio accesa, la mia casa da sistemare, avrei da ringraziare Dio per avermi concesso un giorno ancora di vita. Cosa voglio di più? Tutti mi vogliono bene eppure rifiuto il presente, mi terrorizza il futuro e vivo di una grande nostalgia dei momenti belli….

 

19 aprile 1980

...Solo nella sofferenza scopri i tuoi difetti più che le tue qualità. Si sa parlare quando si sta bene, si sa donare quando non costa fatica, si sa reagire nei riguardi degli altri mentre tutto rimane estremamente difficile quando la disavventura ti colpisce direttamente. Se tutto questo è per capire meglio me stessa ben venga questa prova e ancora una volta sia lodato Iddio…

 

20 aprile 1980

…Devo dimenticare ciò che mi sta alle spalle e vedere davanti ai miei occhi la realtà, toccarla, accettarla, sentirla come parte della mia stessa vita datami in dono da Dio per avvicinarmi sempre più a Lui e al mondo sofferente…

 

26 aprile 1980

…Non sono assolutamente più quella di prima, questa esperienza mi ha cambiata nel corpo e nello spirito. Vorrei essere cambiata in meglio, ma purtroppo per ora ci sono ancora dentro di me tante confusioni…Temo la sofferenza, non la morte; temo troppe cose e mi sembra di non saperle vivere….Ma purtroppo noi sentiamo e vediamo queste cose solo dopo aver sperimentato il dolore, la disperazione di poter perdere noi stessi la vita, la paura di essere lasciati soli con il nostro peso mortale nel cuore. Ebbene, ora chiedo io stessa a Dio di aiutarmi a stare sempre più vicina alle persone che soffrono più di me, e che il resto della mia vita sia speso anche per queste creature molto meno fortunate di me…

 

7 maggio 1980

…Il mio stato d’animo sale e scende a seconda dei disturbi fisici che accuso. Dalla gioia di vivere e progettare ricado velocemente nell’angoscia e nell’apatia. Prego, continuo a pregare ma mi accorgo che non basta se non aggiungo fiducia e speranza….

 

27 maggio 1980

…Oggi Mario compie 54 anni e sono ben 37 anni che ci conosciamo. E’ incredibile dirlo, è una vita ma sembra un minuto. Ringrazio comunque Dio della famiglia che mi ha concesso e di quel caro compagno che mi ha aiutata generosamente e con tanto amore nella lotta, a volte difficile, della vita. Oggi vorrei tanto andare a ringraziare la Madonna del S.Monte come il 27 maggio del 1952, quando salimmo tutti e due giovani e felici a chiedere la benedizione per il nostro fidanzamento….

 

10 aprile 1984

E’ la seconda volta che mi ritrovo con un quaderno fra le mani, consigliata dai miei figli di scrivere cose mie. Ed è anche la seconda volta che inoltro una conversazione con me stessa, in un momento della mia vita, ovvero della mia salute, triste, vuoto e pesante. Un brutto, orribile quadro in una cornice splendida. La cornice è il mondo e i figli che mi circondano e, naturalmente, il quadro sono io. Che fare? Ancora una volta pregare e confidare. Ce la farò? Gesù, ti prego, dammi una mano e in qualsiasi modo toglimi l’angoscia…

 

7 agosto 1984

Quanti giorni sono passati! Di voglia, neppure di scrivere, ne ho avuta poca. Non sono altro che sfilate giornate di grande malessere fisico e morale. Sento che tutti penano intorno a me e io guardo il crocifisso e rimango impassibile. E so questo quanto non mi faccia bene. Guido si è sposato, diventerò nonna in gennaio di due bei nipotini…Lo specialista mi sta tenendo strettamente controllata, perché in realtà di disturbi ce ne sono tanti e ormai cronici. Ma la vera specialista è la Croce di Cristo, che proprio qualche giorno ormai passato mi ha fatto sentire sensazioni strane, capaci di smuovere dentro di me una strana melma, che solo al diavolo sapeva appartenere.

 

9 agosto 1984

Qualche lieve miglioramento indubbiamente c’è, le medicine lavorano. Sono felice! Non chiedo di più!...

 

                                                              Ines Ravasi Zanzi


36-continua

 

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