Un
destino comune
Tutti
coloro che hanno conosciuto mia mamma Ines e mio fratello Marco hanno
senz’altro accomunato le loro storie: un tumore maligno, morti alla stessa età,
nello stesso mese di agosto. Un segno? La mia fede è troppo debole per
considerarlo tale, vorrei poter leggere un messaggio chiaro in queste storie di
sofferenza e di fede, di lotta, di speranza che hanno segnato la mia vita. Mi
piace però pensare che mio fratello Marco abbia letto il diario che mamma Ines tenne dal 1980 al 1982, e poi nella
primavera-estate del 1984. Un diario che è rimasto privato, solo per i familiari,
e che oggi desidero in parte aprire in questo libro per Mock, con qualche
citazione. Due quaderni, con le ultime parole scritte il 9 agosto 1984, dieci
giorni prima della morte di mia madre.
3 aprile 1980
….E’ la Settimana Santa e Dio solo sa
quanto avrei voluto partecipare alle funzioni e agli impegni dei ragazzi. E’
una dura prova la mia e solo il pensiero di persone che hanno molto più male di
me mi rende in parte serena, anche se accettare mi sembra insopportabile. Gesù
della passione, sono nelle Tue mani, fammi sentire un po’ almeno del coraggio e
della forza che hai avuto Tu…..
12 aprile 1980
…Le giornate scorrono ancora poco
efficienti. Sono sempre un po’ confusa mentalmente, ma mi sto convincendo che
la più grave confusione viene dal mio subconscio. Se penso a quante persone
prima di me è stata inflitta una sentenza come la mia e io stessa vivevo felice
senza accorgermi di questo prossimo così, infelice, ringrazio Dio di avermi
fatto provare anche tutto questo. Mi sarà di aiuto ad avvicinarmi sempre di più
al mondo sofferente. Dio, sia fatta la Tua volontà….
14 aprile 1980
….Nonostante mi sforzi a cercare di
convincermi, le giornate sono ancora molto pesanti….Eppure devo reagire qualsiasi
cosa mi attenda, devo convincermi che è il mio cammino. E davanti alla nostra
sorte non possiamo nulla. Forse fra qualche anno mi sarei sentita più pronta
anche a lasciare questa terra, certo che quello che provo è indescrivibile.
Sembra di vivere e non vivere, lo sforzo per reagire è a volte inumano…E intanto
tu cadi a pezzi…O Signore, per quanto hai deciso di farmi vivere cerca almeno
di farmi vedere una strada e una luce diversa. Ti prego, Ti scongiuro!...
16 aprile 1980
…In questo momento sono sola, ho la
radio accesa, la mia casa da sistemare, avrei da ringraziare Dio per avermi
concesso un giorno ancora di vita. Cosa voglio di più? Tutti mi vogliono bene
eppure rifiuto il presente, mi terrorizza il futuro e vivo di una grande
nostalgia dei momenti belli….
19 aprile 1980
...Solo nella sofferenza scopri i
tuoi difetti più che le tue qualità. Si sa parlare quando si sta bene, si sa donare
quando non costa fatica, si sa reagire nei riguardi degli altri mentre tutto
rimane estremamente difficile quando la disavventura ti colpisce direttamente.
Se tutto questo è per capire meglio me stessa ben venga questa prova e ancora
una volta sia lodato Iddio…
20 aprile 1980
…Devo dimenticare ciò che mi sta alle
spalle e vedere davanti ai miei occhi la realtà, toccarla, accettarla, sentirla
come parte della mia stessa vita datami in dono da Dio per avvicinarmi sempre
più a Lui e al mondo sofferente…
26 aprile 1980
…Non sono assolutamente più quella di
prima, questa esperienza mi ha cambiata nel corpo e nello spirito. Vorrei
essere cambiata in meglio, ma purtroppo per ora ci sono ancora dentro di me
tante confusioni…Temo la sofferenza, non la morte; temo troppe cose e mi sembra
di non saperle vivere….Ma purtroppo noi sentiamo e vediamo queste cose solo
dopo aver sperimentato il dolore, la disperazione di poter perdere noi stessi
la vita, la paura di essere lasciati soli con il nostro peso mortale nel cuore.
Ebbene, ora chiedo io stessa a Dio di aiutarmi a stare sempre più vicina alle
persone che soffrono più di me, e che il resto della mia vita sia speso anche
per queste creature molto meno fortunate di me…
7 maggio 1980
…Il mio stato d’animo sale e scende a
seconda dei disturbi fisici che accuso. Dalla gioia di vivere e progettare
ricado velocemente nell’angoscia e nell’apatia. Prego, continuo a pregare ma mi
accorgo che non basta se non aggiungo fiducia e speranza….
27 maggio 1980
…Oggi Mario compie 54 anni e sono ben
37 anni che ci conosciamo. E’ incredibile dirlo, è una vita ma sembra un
minuto. Ringrazio comunque Dio della famiglia che mi ha concesso e di quel caro
compagno che mi ha aiutata generosamente e con tanto amore nella lotta, a volte
difficile, della vita. Oggi vorrei tanto andare a ringraziare la Madonna del
S.Monte come il 27 maggio del 1952, quando salimmo tutti e due giovani e felici
a chiedere la benedizione per il nostro fidanzamento….
10 aprile 1984
E’ la seconda volta che mi ritrovo
con un quaderno fra le mani, consigliata dai miei figli di scrivere cose mie.
Ed è anche la seconda volta che inoltro una conversazione con me stessa, in un
momento della mia vita, ovvero della mia salute, triste, vuoto e pesante. Un
brutto, orribile quadro in una cornice splendida. La cornice è il mondo e i
figli che mi circondano e, naturalmente, il quadro sono io. Che fare? Ancora una
volta pregare e confidare. Ce la farò? Gesù, ti prego, dammi una mano e in
qualsiasi modo toglimi l’angoscia…
7 agosto 1984
Quanti giorni sono passati! Di
voglia, neppure di scrivere, ne ho avuta poca. Non sono altro che sfilate
giornate di grande malessere fisico e morale. Sento che tutti penano intorno a
me e io guardo il crocifisso e rimango impassibile. E so questo quanto non mi
faccia bene. Guido si è sposato, diventerò nonna in gennaio di due bei
nipotini…Lo specialista mi sta tenendo strettamente controllata, perché in
realtà di disturbi ce ne sono tanti e ormai cronici. Ma la vera specialista è
la Croce di Cristo, che proprio qualche giorno ormai passato mi ha fatto
sentire sensazioni strane, capaci di smuovere dentro di me una strana melma,
che solo al diavolo sapeva appartenere.
9 agosto 1984
Qualche lieve miglioramento
indubbiamente c’è, le medicine lavorano. Sono felice! Non chiedo di più!...
Ines Ravasi Zanzi
36-continua
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