venerdì 9 novembre 2018

Anche gli Svizzeri muoiono, ma felici




I romanzi noir non sono il mio forte, lo stesso ho voluto leggere GLI SVIZZERI MUOIONO FELICI (Guanda) di Andrea Fazioli, narratore ticinese di giovane età e buone prospettive future, già cimentatosi in questo genere letterario (ultimo, ‘L’arte del fallimento’). Inoltre, se si scopre l’assassino già alle prime pagine, la voglia di continuare diminuisce. E invece Fazioli è stato in grado di farmi arrivare sino alla fine: sì, perché di assassino ce ne sarà un altro, verso l’epilogo, e Fazioli sa come fare a tener desta l’attenzione del lettore, che si troverà di fronte ancora una volta Elia Contini, investigatore privato riflessivo, flemmatico, svogliato, pigro ma vincente. Storia complessa: abbiamo due amici in montagna, uno muore accidentalmente ma per mano dell’amico e l’altro è preso dal panico, nasconde, scappa, tace. Poi abbiamo una famiglia complessa, un lungo elenco di personaggi che girano fra la Svizzera (Lugano, Bellinzona…le terre di Fazioli) arrivando sino al deserto del Sahara, c’entrano anche i tuareg e poi la montagna elvetica. Il titolo? Probabilmente il tentativo è di presentare una Svizzera considerata terra di sicurezza e felicità, di accoglienza e di opulenza….il che non è sempre vero. Abbiamo anche l’amore per la bicicletta, una passione dell’autore che mi trova in perfetta sintonia. La scrittura di Andrea -classe 1978, che risiede a Bellinzona e oltre a scrivere romanzi insegna, lavora per la Radio della Svizzera Italiana, tiene corsi di scrittura creativa, è marito e padre- la sua scrittura, dicevo, è convincente: ha solo quarant’anni e ancora margini di miglioramento. Che certamente compariranno nel prossimo noir. Intanto abbiamo questo, che merita la lettura.
I suoi libri sono tradotti in varie lingue. Invito a visionare anche il suo blog: andreafazioli.ch/blog

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