martedì 18 gennaio 2022

Chi si ferma è perduto


 


Anni fa pubblicai un libretto dal titolo 'Chi si ferma è perduto'. Lì intendevo l'importanza del movimento, dell'educazione fisica, dello sport. Venni poi a sapere (con un po' di rammarico) che quella frase era un imperativo fascista. Sfogliando la bella rivista di Claudio Zanardi, 'Castelleone', ne ho avuta conferma visiva. Nel numero del 2015 una bella foto, data presumibilmente 1944, mostra una casa con la scritta, che termina con un bel 'Chi si ferma è perduto' (clicca sulla foto per ingrandirla e poter leggere).

Ringrazio Claudio Zanardi, un ultraottantenne di Castelleone (provincia di Cremona) che dal 1980, regolarmente, prima una volta e poi due volte l'anno, pubblica questa rivista, una miniera inesauribile di notizie sulla storia della sua zona. Zanardi non è privo di umorismo. Così scrisse come dedica al numero del 2015: 'Ho compiuto ottant'anni. Succede sempre a chi non muore prima.'

Così conclude sempre i suoi lavori: "...Stampo i libretti per salvare quanto ho raccolto nel tempo, poi li regalo e mai li vendo. Sono un collezionista di notizie che scrive per gioco."

Nessun commento:

Posta un commento