venerdì 28 gennaio 2022

Le mie lucciole

 


Da quasi trent'anni, regolarmente, partecipo al concorso Poeta Bosino. E naturalmente vi ho preso parte anche in questa edizione. Ecco una delle mie due poesie.


Lüsacüü

 

Dumànda mia all’autün da regalàtt

chi ser senza ‘na fin, ciòcch par la lüüs

quand, setà giò, i nostar man ligà,

serum lì a specià la mort dul su

par vidè ul dadrè di lüsacüü

 

e ‘l piasè al büjva ciàr e nètt,

ul dùulur l’eva via di nostar part,

mort i rogn e l’aghett du la zanzara

l’eva dulz, inucent ul calabrun.

 

Dumànda no all’autün da cuntà ball,

disarà che, matòcc, semm stai fregà.

Incöö sèmm chi, gulùus da chela età,

anell cuntra l’anell, or cuntra l’or,

brascià sü me chi ser, perdü tesor.

 

 

                                                

 

Lucciole

 

Non chiedere all’autunno di regalarti

quelle sere senza una fine, ubriache di luce

quando, seduti, le nostre mani legate,

stavamo lì ad aspettare la morte del sole

per vedere il di dietro delle lucciole

 

e il piacere bolliva chiaro e netto,

il dolore era via dalle nostre parti,

morti i fastidi e l’aghetto della zanzara

era dolce, innocente il calabrone.

 

Non chiedere all’autunno di mentire,

dirà che, stupidi, siamo stati ingannati.

Oggi siamo qui, golosi di quell’età,

anello contro l’anello, oro contro l’oro,

abbracciati come quelle sere, un tesoro perduto.

 

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