Non posso non scrivere nulla su Davide Rebellin, il campione di ciclismo
che oggi è morto travolto da un camion a 51 anni, in bici, dopo aver concluso la
carriera pochi mesi fa, 30 anni da professionista, il ciclista più longevo della
storia. Il dispiacere è grande, la rabbia è grande, ma il mio è soprattutto un
richiamo, e anzitutto un richiamo a me, ad essere più attenti quando siamo alla
guida di un’auto, di un camion. Io per primo capisco che non ci metto sempre
tutta l’attenzione necessaria, so che più volte ho evitato per un soffio un
incidente, e una volta l’ho causato e se non ci sono state gravi conseguenze è
perché mi è andata bene. Tutti, giovani e meno giovani, quando ci mettiamo al
volante dobbiamo immaginare come ci comporteremmo se fossimo in gara, obbligati
ad un’attenzione continua, riflessi pronti, occhio attento. E invece
no….ammettiamolo..io l’ho ammesso...ammettiamolo che siamo distratti, cellulare
o non cellulare, guardiamo di qua e di
là, il passante, la bella ragazza o l’uomo avvenente, la vetrina di un negozio,
pensiamo ai fatti nostri...siamo stanchi, è vero, fine della giornata o
assonnati al mattino...ma non fa nulla, non abbiamo scusanti, non abbiamo
alibi...Quando siamo al volante siamo tutti potenziali assassini. E’ vero,
nessuno è perfetto e qualche volta è anche colpa di chi è in bici ma il più
delle volte non è così.
Non posso non pensare alla mia collega grande ciclista Fiorella Noseda,
la campionessa di Velate, morta in bici sotto un Tir. Non posso non sentirmi un
po’ in colpa, per ogni mia distrazione.