Era facilmente prevedibile che la Sala Montanari a Varese non fosse
sufficiente a contenere i tanti amici di Giampaolo Cottini, arrivati questo
pomeriggio, sabato 5 novembre, per la presentazione del libro di GiPi ‘Un
filosofo fuori del coro’ (Edizioni Ares). Del resto parlare del filosofo
Cottini significa parlare del movimento di Comunione e Liberazione e, più in
generale, del mondo cattolico varesino, del Liceo Classico ‘Cairoli’ (dove ha
insegnato per tutta la carriera), di Radio Missione Francescana, del mondo del
giornalismo e di quello accademico, un’ampia platea che oggi, dopo la sua morte
prematura, ha voluto rendere omaggio ad un amico, ad un intellettuale amante
del dialogo e delle buone maniere, sorridente ed accogliente. Assente per
motivi di salute Francesco Botturi, hanno preso la parola – coordinati da
Annalisa Motta e dal tecnico video Antonio Colombo – Paola Viotto e Giorgio Bono, dopo i saluti fra gli altri di
Nicola Sabatini (presidente del Centro Culturale Massimiliano Kolbe, che ha
organizzato l’evento) e di Riccardo Prando (a nome del direttore del quotidiano
La Prealpina Silvestro Pascarella). E lo storico quotidiano locale c’entra
eccome, perché il libro in questione – frutto di un lavoro lungo e capillare di
un pool di esperti – è la raccolta di un centinaio di articoli, apparsi fra il
1994 e il 2011 proprio sul foglio varesino, nella rubrica ‘Fuori del coro’,
curata dal prof. Cottini. Una lettura delle cose penultime, alla luce di una
prospettiva ultima. Ricchezza nella ricchezza, oltre al libro (che naturalmente
è in vendita) è possibile leggere o rileggere tutto il corpus degli scritti di
GiPi, grazie al sito www.scrittigpcottini.it.
Il libro si avvale della presentazione del cardinale Angelo Scola.
Appare difficile citare qualcuno, vista la folla di presenti, dalle
autorità politiche e religiose ai pezzi da novanta di CL. Non posso non citare la moglie di GiPi, Angela Zani, perfetta padrona di casa (eccola in foto con il nostro sindaco). E mi pare bello
sottolineare la presenza in sala di non pochi giovani e Giampaolo ne sarebbe
stato contento (ne è contento), lui, docente, abituato a rapportarsi con le
aspirazioni e le domande degli adolescenti. Recentemente il noto fotografo
Giorgio Lotti, già più che ottantenne, ha detto: “Non mi interessa essere stato
bravo, mi interessa essere stato utile.” Vista la ressa in Sala Montanari, GiPi
è stato (è) certamente utile a molti.
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