mercoledì 9 novembre 2022

Gli sfigati


 

Sto leggendo con molto piacere il libro dell’amico Maniglio Botti ‘Mi chiamo Maniglio e vi racconto una storia’. Perché le storie autobiografiche del mio amico giornalista (morto troppo presto) catturano? Perché lui non si pone mai con aria di superiorità, anzi, tende a rimarcare le sue carenze, si presenta come lo sfigato di turno (non brillante nello studio e nello sport, consapevole di non aver fatto stragi di cuori femminili...), e anche quando sottolinea un suo pregio lo fa con umiltà, misurando le parole. Gli sfigati ci sono simpatici. Chi non preferisce Paperino a Topolino? Chi non ama Fantozzi? Nessuno vuole essere uno sfigato ma – paradossalmente – gli uomini di grande insuccesso più che pena ci ispirano simpatia. E pensare che chi si atteggia con realistica umiltà molto spesso (se non sempre) avrebbe numeri superiori a chi, luccicando i suoi talenti, probabilmente avrebbe invece motivo di rammaricarsi per la sua pochezza. Ampia premessa solo per dire questo: mi rendo conto di essere più Topolino che Paperino, quindi dovrei cambiare un po’ personaggio. 

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