Sfogliando il libro scritto da Giulio Corgatelli, ‘Varese – Robur et
Fides’ sono stato abbracciato immediatamente dai miei ricordi legati alla
Robur. Non molti ma ci sono. E il primo riguarda la ginnastica artistica, il
mio sport d’elezione, che ho praticato dal 1965 al 1978 presso la Varesina, la
stessa società che ha visto atleta mio padre Mario, il quale mi raccontava di questa
altra società di Varese, la Robur et Fides, e mi tirava in ballo un tal
Milanesi, e poi Schito e l’allenatore Barlotti. Nel ‘65, quando iniziai la mia
attività di ginnasta, i ginnasti Robur non c’erano più e dominava soprattutto
il basket. E me lo ritrovai al Palazzetto Lino Oldrini. Seguivo la grande
Ignis, ed ecco nel campionato 1972/73 un’altra formazione varesina in serie A,
la Gamma Robur et Fides. Le due partite che vidi al Palazzetto non furono
entusiasmanti, l’Ignis era troppo forte e i vari Rodà, Gergati, Crugnola,
Guidali eccetera pur animati da grinta e tenacia finirono al tappeto. Un
campionato davvero sfigato per la Robur, che perse molte partite per 1, 2, 3
punti e finì per retrocedere. Allora non lo sapevo, poi ho scoperto che Aldo
Ossola, uno dei miei beniamini, era cresciuto in Robur, passando poi per Milano
e infine per la grande Ignis. Sentii parlare di un certo Malnati, compagno di
scuola di mio fratello Marco, classe 1959, che vinceva tutto nel nuoto ed era
un roburino.
Poi ebbi occasione di ammirare il grande impianto di via Marzorati,
ricordo il torneo scolastico Monticelli di basket che si giocava anche lì, ed
io partecipavo con i miei ragazzi della Vidoletti. Miei alunni i due fratelli
Rovera, colonne portanti di questa società. In piscina ho nuotato solo un paio
di volte, ma ci tornerò. Come socio Panathlon ho avuto il piacere di conoscere
Dante Trombetta, figura importantissima nella storia Robur, e ‘Cicci’ Ossola,
fratello di Aldo, che nella ReF iniziò con il basket, per passare poi nel
calcio di serie A nel Varese e nella Roma, e in B nel Mantova. Dante, uomo
esuberante, quando appariva alle riunioni conviviali del Panathlon esordiva
sempre con un tonante ‘Evviva!’ Dimenticavo: è stato per anni mio collega
docente di educazione fisica alla Vidoletti Armando Crugnola, grande play della Robur,
e in seguito responsabile del Centro sportivo di via Marzorati. E’ stata mia
collega anche Silvia Trombetta, figlia di Dante.
Infine l’autore del libro, il dottor Giulio Corgatelli. Lui non lo conosco
bene, ma ho avuto il piacere di essere il prof dei suoi figli, ottimi
sportivi. E come non ricordare una
partita di basket che giocai sul campo di pallacanestro dell’oratorio di San
Vittore, agli inizi degli anni Ottanta.
Amo Varese, amo lo sport, non posso non amare la storia della Robur et
Fides...e ora ce l’ho bella scritta, perché la memoria è quello che è, carta
canta, verba volant ma lo scritto rimane.
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