martedì 29 novembre 2022

Robur et Fides: i miei ricordi


 

Sfogliando il libro scritto da Giulio Corgatelli, ‘Varese – Robur et Fides’ sono stato abbracciato immediatamente dai miei ricordi legati alla Robur. Non molti ma ci sono. E il primo riguarda la ginnastica artistica, il mio sport d’elezione, che ho praticato dal 1965 al 1978 presso la Varesina, la stessa società che ha visto atleta mio padre Mario, il quale mi raccontava di questa altra società di Varese, la Robur et Fides, e mi tirava in ballo un tal Milanesi, e poi Schito e l’allenatore Barlotti. Nel ‘65, quando iniziai la mia attività di ginnasta, i ginnasti Robur non c’erano più e dominava soprattutto il basket. E me lo ritrovai al Palazzetto Lino Oldrini. Seguivo la grande Ignis, ed ecco nel campionato 1972/73 un’altra formazione varesina in serie A, la Gamma Robur et Fides. Le due partite che vidi al Palazzetto non furono entusiasmanti, l’Ignis era troppo forte e i vari Rodà, Gergati, Crugnola, Guidali eccetera pur animati da grinta e tenacia finirono al tappeto. Un campionato davvero sfigato per la Robur, che perse molte partite per 1, 2, 3 punti e finì per retrocedere. Allora non lo sapevo, poi ho scoperto che Aldo Ossola, uno dei miei beniamini, era cresciuto in Robur, passando poi per Milano e infine per la grande Ignis. Sentii parlare di un certo Malnati, compagno di scuola di mio fratello Marco, classe 1959, che vinceva tutto nel nuoto ed era un roburino.

Poi ebbi occasione di ammirare il grande impianto di via Marzorati, ricordo il torneo scolastico Monticelli di basket che si giocava anche lì, ed io partecipavo con i miei ragazzi della Vidoletti. Miei alunni i due fratelli Rovera, colonne portanti di questa società. In piscina ho nuotato solo un paio di volte, ma ci tornerò. Come socio Panathlon ho avuto il piacere di conoscere Dante Trombetta, figura importantissima nella storia Robur, e ‘Cicci’ Ossola, fratello di Aldo, che nella ReF iniziò con il basket, per passare poi nel calcio di serie A nel Varese e nella Roma, e in B nel Mantova. Dante, uomo esuberante, quando appariva alle riunioni conviviali del Panathlon esordiva sempre con un tonante ‘Evviva!’ Dimenticavo: è stato per anni mio collega docente di educazione fisica alla Vidoletti Armando Crugnola, grande play della Robur, e in seguito responsabile del Centro sportivo di via Marzorati. E’ stata mia collega anche Silvia Trombetta, figlia di Dante.

Infine l’autore del libro, il dottor Giulio Corgatelli. Lui non lo conosco bene, ma ho avuto il piacere di essere il prof dei suoi figli, ottimi sportivi.  E come non ricordare una partita di basket che giocai sul campo di pallacanestro dell’oratorio di San Vittore, agli inizi degli anni Ottanta.

Amo Varese, amo lo sport, non posso non amare la storia della Robur et Fides...e ora ce l’ho bella scritta, perché la memoria è quello che è, carta canta, verba volant ma lo scritto rimane.  


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