giovedì 28 settembre 2023

Il sogno premonitore di Alex Ballan


 


La notte fra il 27 e il 28 settembre del 2008 Alessandro Ballan, classe 1979, da Castelfranco Veneto, ciclista professionista convocato nella nazionale italiana per i mondiali di Varese, fece un sogno: vinceva a braccia levate, in solitaria, con uno scatto in pianura, completata la salita dei Ronchi. E così fu. Lo ha confermato oggi, 15 anni dopo esatti esatti, lo stesso Alex, chiamato a Varese per essere premiato, dopo quella vittoria che gli ha cambiato la vita. In Conferenza stampa oggi (insieme a due compagni di avventura di allora, Luca Paolini e Andrea Tonti) ha detto: “Nella vita i sogni si avverano. Vincere un mondiale non è come avere un figlio, ma dal punto di vista professionale è il massimo. Uno prima sogna di diventare professionista, poi di entrare nella nazionale e infine, sogno massimo, di vincere un Mondiale, che gli permetterà di indossare la maglia iridata per un anno intero.”

Alessandro ha ancora gli occhi lucidi e brillanti, ricordando quella strepitosa giornata di settembre, sole, erano le 17.15 circa quando tagliò il traguardo dell’Ippodromo. E il suo orologio ora segna le 16.57, quindici anni giusti giusti, lo stesso sole, lo stesso tepore.

“Varese da quel giorno è diventata la mia seconda casa” ha ammesso Alex lo scattista, che a circa tre chilometri dell’arrivo, con 260 km nelle gambe e già numerosi scatti, giunto che fu in piazza Monte Grappa con il gruppetto dei migliori, sapendo che in volata era battuto, sapendo che lo stesso Damiano Cunego lo avrebbe battuto, e così altri, con il 52 come ‘padella’ davanti, partì libero come un soffio di vento. “Cosa ho provato in quei tre km? Cercavo di rimanere concentrato, di non voltarmi. Ero stanco, sempre più stanco, sfinito ma ripensavo al sogno. Quando sono salito sulla rampa che immetteva nell’Ippodromo mi sono voltato, lì ho capito che avrei potuto vincere, non ho più sentito la fatica, solo gioia.”

Oggi è festa per lui. Sono le 18, chi vuole fa ancora in tempo a recarsi all’Ippodromo dove, dalle 19 in avanti, premiazioni e cena. Sì, perché la carriera di Alex, eroe veneto-varesino, dopo il Mondiale è stata in salita. Soprattutto dopo il 2012, rovinosa caduta in Spagna durante un allenamento, frattura di femore, costole, trauma alla milza ed altro ancora. Ferite che cambiano la vita (esattamente come la vittoria al Mondiale), Ballan continuerà per qualche anno poi il ritiro.

Ma il Mondiale resta, stella luminosa che non muore. “Il mio nome sarà sempre legato a Varese” ha detto infine con orgoglio. “Sempre.”


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