giovedì 6 ottobre 2016

Giorgio di belle speranze

                                                                                                   ph carlozanzi


Interessante incontro stasera al Twiggy di Biumo Inferiore, nell’ambito del Premio Chiara. Incalzato da Andrea Giacometti, il giovane e ben introdotto scrittore Giorgio Fontana ha risposto con competenza, chiarezza, consapevolezza. Certo, qualche peccatuccio veniale ce l’ha il baldo giovane: non ama il cinema ed è stato pochissime volte a Varese, lui, di Caronno Pertusella, estremo sud della provincia, più vicino a Milano che alla Città Giardino. Fontana è il solo varesotto (insieme a Marta Morazzoni, di Gallarate) ad aver vinto il Premio Campiello, viatico che lo rende fra i giovani scrittori più promettenti e seguiti dagli editori e, glielo auguriamo, anche dai lettori. In particolare Sellerio se lo coccola, gli ha pubblicato il romanzo vincitrice del Campiello (‘Morte di un uomo felice’) e questo nuovo ‘Un solo paradiso’, storia d’amore, molto diverso dal precedente. Perché Fontana non ama “la minestra riscaldata”, va dove lo porta il cuore. Scrittore rigoroso, che dedica ore ed ore al duro lavoro solitario di scrittura, con ripetute rivisitazioni (“la prima stesura è una cosa così, il libro nasce dopo…”), sceneggiatore di Topolino, amante della musica, dei fumetti, della letteratura, convinto dell’utilità (“solo per la tecnica, però”) delle scuole di scrittura (lui stesso è un prof), Fontana è da tenere d’occhio. Le belle speranze ci sono tutte.  

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