Di
Dario Fo, morto oggi a 90 anni (l’età di mio padre) ho ben poco da dire. Non l’ho
mai seguito prima del Nobel, non era il mio tipo, non amavo il suo genere. Quando
seppi del Nobel pensai ad un errore: era un altro Fo. Ma il varesino Dario non
era un cantante-attore? Un comico? Immaginai un discorso politico dietro a quel
grande riconoscimento letterario. Cominciai a seguirlo un po’ di più, ma senza
entusiasmo. Però insistetti perché ricevesse almeno il Premio Chiara alla
carriera: un Nobel l’aveva pur vinto. Mi dissero che la Lega non era d’accordo,
e più avanti che era lui a non volerlo. Pare avesse detto che dopo aver vinto
il Nobel aveva rifiutato ogni altro premio. Quando venne, nel mese di giugno
del 2015, a presentare un libro a Varese, andai ad incontrarlo e scattai qualche
foto. Non mi convinse del tutto. Ma certamente di Dario Fo invidio la sua carica
vitale, il suo desiderio di lavorare con passione sino all’ultimo. Questa è una
lezione che non dimentico.
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