Un solo importante assente ieri sera giovedì 1 dicembre in Salone
Estense, alla presentazione del libro ‘Dante Isella (1922-2022) – Luoghi e
autori di una vita, nel centenario della nascita’, ma (era assente per
malattia) mancava proprio il fotografo varesino che tanto si è impegnato per
questo nuovo lavoro, impreziosendolo con le sue foto in bianco e nero: Carlo
Meazza. E in verità era assente anche uno dei tre autori che hanno curato
l’opera, e cioè Clelia Martignoni. Per il resto non mancavano gli altri due
autori dei testi, e cioè Felice Milani e Niccolò Reverdini, né la curatrice
dell’introduzione, Marta Morazzoni; erano presenti per la nostra città il
sindaco Davide Galimberti e l’assessore alla cultura Enzo Rosario Laforgia, e
poi il coordinatore della serata Paolo Di Stefano, la figlia di Dante Isella,
Silvia e tanto pubblico, che ha reso omaggio al grande critico letterario e
filologo varesino, a 100 anni dalla sua nascita. Da anni Meazza con i suoi
lavori ripercorre le vite e i luoghi di personaggi letterari che hanno reso
celebre la nostra terra prealpina, Chiara, Sereni e oggi Isella, che ha dedicato la vita allo studio intenso e
approfondito di scrittori e poeti della ‘linea lombarda’, da Carlo Maria Maggi
a Giuseppe Parini, da Carlo Dossi a Carlo Porta, e poi ancora Alessandro
Manzoni, Carlo Emilio Gadda, Vittorio Sereni...Classe 1922, Dante Isella studiò
al liceo classico ‘Cairoli’ di Varese (non a caso ieri è stata dedicata a lui
un’area verde proprio sul colle della cultura varesino), laurea in letteratura
italiana; dopo l’8 settembre 1943, l’incontro decisivo a Friburgo con il
filologo Gianfranco Contini. Quindi la carriera accademica, docente
universitario a Catania, Padova, Pavia, Zurigo, Friburgo...e le foto di Meazza
ripropongono proprio questi luoghi, naturalmente Varese e Casciago, e i luoghi che
hanno visto muoversi e narrare le loro storie gli amati autori sopra elencati.
E poi (soprattutto nella seconda parte del volume, edito da Pubblinova Edizioni
Negri) ecco l’esperienza innovativa e culturalmente apprezzabile dei
laboratori, che Isella apriva ai suoi studenti, cenacoli di approfondimento che
il professore coordinava con passione, senza risparmiarsi, fedele alla
filosofia di suo padre: più si ha da fare, più si trova il tempo per farlo.
Nel 2006 Isella vinse il Premio Chiara alla carriera (foto), morì l’anno
successivo, a 85 anni, un varesino illustre che oggi torna giustamente alla
ribalta.
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