A 91 anni è morto oggi, sabato 25 marzo, Angelo Monti, che qui in foto vediamo lo scorso anno, premiato dalla Famiglia Bosina per il suo multiforme impegno nel bene comune, per la sua amata Varese. Ho avuto modo di conoscerlo, lui, sua sorella Rina, il fratello Antonio, figli di una grande famiglia varesina, dedita al servizio della città e della Chiesa locale. Nel 2008 Angelo mi regalò la sua gentilezza, partecipando alla presentazione di un mio libro e leggendo alcuni passaggi. Leggeva come un attore.
Lo voglio ricordare con ciò che scrissi più di un anno fa, in occasione dei suoi novant'anni.
Ciao, Angelo.
Festa
a sorpresa stamani, giovedì 27 gennaio, in Salone Estense e in Camera di
Commercio a Varese per Angelo Monti, in occasione dei suoi 90 anni. Angelo
Monti, molto più del suo essere stato sindaco di Varese per 13 giorni, quando
tangentopoli faceva razzia: non a caso venne scelto lui, ragazzo d’oratorio,
cattolico praticante, politico nella Democrazia Cristiana ed esempio
indiscutibile di moralità, di affezione al bene comune, di serietà nel pubblico
e nel privato. Una festa a sorpresa partita dai Monelli della Motta, che hanno
in Monti un presidente onorario, mentre presidente effettivo (e anima della
festa) è Giuseppe Redaelli, che ha salutato i presenti e ha ricordato il Monti
‘monello’ ma anche l’amico di famiglia, presente nel consiglio di ACI e in Camera
di Commercio. Ma hanno parlato bene del canuto varesino, ottimo ciclista, anche
il prevosto Mons. Luigi Panighetti, il presidente della Camera di Commercio
Fabio Lunghi, l’assessore ai Servizi Sociali Roberto Molinari, e poi il regiù
della Famiglia Bosina Luca Broggini, Luigi Barion di ‘Varese per l’Italia’,
l’ex sindaco di Varese Giuseppe Gibilisco, Cesare Corti per la Robur et Fides,
altri ancora. Era presente, anche se non ha preso la parola, l’ex Ministro Roberto
Maroni. E poi ha parlato lui, Angelo, con la sua voce potente, la sua cadenza
da attore, il suo latinorum: “Mi avete riservato un’accoglienza esagerata!” Dando
prova di una umiltà che tutti gli riconoscono, ha ammesso di dover fare un mea
culpa per quanto non è riuscito a fare nella sua lunga vita: “Avrei potuto fare
di più, essere più significativo.” Dal Salone Estense la festa si è poi
spostata in Camera di Commercio, dove Angelo Monti ha dimostrato per 35 anni la
sua professionalità, il suo amore per Varese, la sua vasta cultura, la sua
disponibilità ad ascoltare, ad aiutare. Varese ha quindi dato un abbraccio
corale, meritato e doveroso a questo varesino d’eccellenza, che porta sempre
due stilografiche nel taschino della giacca perché, se andate da lui, è pronto
ad appuntare il vostro nome, la vostra richiesta, e a regalare promesse per lo
più mantenute.
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