Era il 1973 quando Carlo Meazza, classe 1945, una laurea in Sociologia, decise che non avrebbe fatto il giornalista (aveva il posto in Prealpina, quello lasciato dal padre Giuseppe) ma il fotografo: scelta rischiosa, ideale, non facile neppure allora, quando non esistevano foto digitali che oggi permettono a tutti di ottenere, a basso costo, buoni risultati. I primi passi come fotoreporter, poi, a partire dal 1979, il desiderio di esercitare la professione fotografica soprattutto per la realizzazione di libri. Iniziò con un volume quadrato, di piccole dimensioni, foto in bianco e nero dedicate al Sacro Monte. Da allora oltre 80 libri pubblicati, alcuni dei quali sono veri capolavori, preziosità che arricchiscono le biblioteche di molti varesini. Ho avuto il piacere di condividere con Carlo alcune avventure editoriali. Sono riuscito anche a dedicargli una foto che ha apprezzato (quella che vedete qui, scattata in cima alla Laurasca, la sola passeggiata in montagna che ho vissuto con lui). E sabato 14 ottobre (ore 11, Multisala Impero Varese) la sua città natale, che Carlo ama e insieme critica, gli dedica una mattina. Merito soprattutto del fotografo Antonio Bandirali e dell'Associazione Culturale Europea Jrc Ispra. Nel corso della mattinata, verranno proiettate immagini e un video, 'Donne', con testi di Roberto Piumini.
Ingresso libero.
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