Nel
1966, a dieci anni dalla sua fondazione, la Famiglia Bosina mise in cantiere il
primo concorso di poesia dialettale, ‘Poeta Bosino’. Si legge nell’introduzione
al libretto, che venne stampato l’anno successivo: “La Famiglia Bosina,
custode delle nostre migliori tradizioni e della nostra parlata, convinta che
il nostro dialetto sia tuttora vitale per quanto l’urbanesimo dilagante lo vada
vieppiù sbiadendo, ha indetto l’anno scorso il Primo Concorso di poesie
dialettali. L’iniziativa ebbe un vero successo…Il saper penetrare nell’anima
del dialetto vuol dire saper penetrare nell’anima del popolo, saperne
comprendere la storia più intima. Stendhal affermava con ragione che i dialetti
sono più naturali e più vicini al cuore che le lingue classiche…” La firma
è del regiù Umberto Zavattari. Vinse quella prima edizione Nino Cimasoni con ‘Na
storia vegia da Vares, ol matt Ponti’, secondo Amerigo Monti con ‘Un ternu al
lot’ e terzo Rinaldo Mangano con ‘Ul me dialèt’.
Quasi
sessant’anni sono passati da allora e la Famiglia varesina ha sempre rinnovato
questo concorso, che ha premiato poeti spesso di buon livello (su tutti
ricordiamo Natale Gorini), ma che inevitabilmente ha visto con gli anni ridursi
il numero dei partecipanti, con la (possiamo scrivere) quasi totale scomparsa
del dialetto bosino. La Famiglia Bosina non demorde, tiene duro ma cerca di
adeguarsi ai tempi, meglio, di ampliare le possibilità di partecipazione, dedicando
quest’anno il premio ad un varesino illustre, bosino doc: Angelo Monti. Da
questa edizione il concorso si chiama Poeta Bosino, Angelo Monti – Italia Mission
2023. E – udite udite – sono invitati a partecipare non solo poeti dialettali,
ma anche poeti in lingua italiana e persino poeti ancora in grado di scrivere
in latino. Ci spiega le novità Marco Broggini, segretario del premio: “Abbiamo
pensato così di coinvolgere un maggior numero di poeti. La scelta del latino può
sembrare fuori tempo ma è un chiaro omaggio ad Angelo Monti, che spesso ci
regalava citazioni in latino.” Chi non ricorda Angelo con il suo latinorum?
Lunga
premessa per dire che i poeti hanno un mese di tempo, perché i termini scadono
alla fine di novembre 2023. Occorre andare a visitare il sito della Famiglia (www.famigliabosina.it). Lì si troverà
il bando e tutte le info necessarie per una corretta partecipazione. Massimo
due poesie per autore (si potrà partecipare anche a tutte e tre le sezioni), anonime,
caratterizzate da un motto, che dovrà essere riportato su apposita scheda, che
conterrà le generalità dell’autore. Sempre per facilitare la partecipazione, si
potrà produrre il cartaceo (in sei copie) o anche inviare le poesie
direttamente online. Come sempre la premiazione si terrà l’ultimo giovedì di
gennaio, durante la tradizionale Festa du ra Giöbia. Altra novità: il premio
spetterà solo al vincitore di ogni sezione e non ai primi tre, e sarà un premio
in denaro, 200 euro. Non vedremo quindi più il Pin Girometta d’argento (su
bozzetto di Augusto Caravati), che era la prestigiosa statuetta riservata al Poeta
Bosino dell’anno.
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