Ho
di solito un’idea romantica della neve, ma so bene che la neve può essere una
diabolica assassina, e la cronaca di questi giorni lo dimostra. Chi è colpito
direttamente, chi prova sulla sua pelle il dramma del terremoto e dei metri di
neve, nella disperazione si rimbocca le maniche e cerca i responsabili: Dio, lo
Stato, il sindaco, il prefetto, l’incuria…Io sto a distanza, al caldo del mio
salotto senza tremori di terra né accumuli pericolosi di neve. E non me la
prendo più nemmeno con Dio: l’ho scagionato. Me la prendo con la ferocia di
certa crudeltà di natura, resto annichilito dal non senso di un panorama, che
prima ti seduce e poi ti umilia; prevenire è solo fare il solletico a questa
potenza fuori controllo…e lo sappiamo, lo sappiamo tutti…
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