Nel
1979 vittoria del già più volte citato Tino Rossi con ‘Rifless in ciar e scur’,
mentre al secondo posto compare un nome nuovo, Paolo Rattazzi, con ‘Parla on
Garibaldin’, terza Amelia Albini con ‘Ra casbenatta’, che abbiamo già
parzialmente proposto. E la new entry Paolo Rattazzi vincerà proprio l’anno
dopo, il 1980, con ‘Un gotiin d’acqua saràa’, secondo Natale Gorini con ‘Or
municipi in sottanin’, terzo Edoardo Speroni con ‘La mè nunèta’.
Lacrima…/gòta d’acqua
ciara/ca spunta in d’un cantùn… ecco l’incipit della
poesia vincitrice nel 1980, scritta dal Rattazzi, milanese di nascita, varesino
(avignese) d’adozione, pittore e poeta, che avremo modo di incontrare altre
volte. Morto più che novantenne, è autore delicato e dalla mano leggera. Nel
1981 brilla al primo posto la stella di Natale Gorini, con ‘I lus da Natal’,
secondo Antonio Carlo Montonati con ‘Maternità’ e terzo Paolo Rattazzi con ‘Tera’.
Ed è quindi arrivato il momento di spendere due parole sul Gorini che, giunto
non giovanissimo alla poesia dialettale, da qui in avanti diventerà
protagonista per molti anni. Varesino della Prima Cappella, specialista
soprattutto delle bosinate (poesie comico-satiriche), Natale Gorini saprà
eccellere anche nelle poesie più ‘serie’, riporterà in auge la figura del re
Bosino (foto), insieme all’amico, grande esperto di Speri Delle Chiesa Jemoli,
Clemente Maggiora, pubblicherà l’utilissimo Parolario Bosino in due volumi,
pubblicherà più libri di raccolte delle sue poesie e persino una traduzione in
bosino del Pinocchio di Collodi, sarà attore e bravissimo a declamare le sue, e
le altrui, poesie. Un personaggio varesino (meritevole anche della Girometta d’Oro)
che molto ha dato al nostro bel dialetto.
6-continua
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