Quando
ero giovane mi stava simpatica la mia età. E mi stavano simpatici gli anziani.
Oggi, che sono un quasi anziano, mi sta antipatica la mia età e mi stanno
antipatici quelli più anziani di me. Alla faccia della maturità e della
saggezza dell’età. Non mi piacciono le
mie rughe, e quelle più profonde di altri mi fanno sprofondare nella mestizia
da futuro poco promettente. Così mi trovo costretto ad inventarmi giovane, a
bloccare l’attimo, a sospendere le visioni protese in avanti. Con tutto ciò non
sono né depresso né triste. Consapevole…e certamente desideroso di amare la mia
età…e quella che verrà.
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