E
siamo al 1973, con vittoria nel Poeta Bosino di Renato Nidola (Sota i portich da Vares), seconda
Amelia Albini (Basitt e pessitt) e terzo Tino Rossi (I tusann da Varés): i nomi
sono sempre quelli. Nel 1974 vince invece un outsider, Uberto Vedani, con ‘Ul
pariscio’, secondo Nino Cimasoni con ‘La canzun verda’ e terzo ancora Renato
Nidola con ‘La giobia 1974’. Il 1975 vede invece una grossa novità, la comparsa
di un pezzo da novanta, premiato addirittura con due poesie: si tratta di
Ermanno Abbiati, che vince con ‘Ra mesùm’ e arriva anche secondo con ‘Ra
bigatera’, mentre terzo è ancora una volta Tino Rossi con ‘Ra me città’. Due
parole se le merita davvero Ermanno Abbiati di Bistok (così si firmava), uno
dei poeti qualitativamente migliori di Varese, il cantore di Brenno, ottimo
anche come disegnatore. Non per nulla la Famiglia Bosina, nel 1983, editò una
raccolta di poesie dell’Abbiati, arricchita dalle sue immagini, consapevole del
valore poetico dell’autore della Valceresio (foto). Ecco allora proprio la
poesia che vinse nel 1975: Cuvuni da
graan/da drè/in fira,/e danaanz/r’ira dur suu;/canta ra mesùria,/i occ a scignann/vurlaa
da ròss,/i facc segnaa/a ghignann/dur culuur dur ram,/piegaa su ra mesùm/par
scod/ra fam. (Covoni di grano/di dietro/in fila/e davanti/l’ira del
sole;/canta la falce/e gli occhi si aggrinzano/orlati di rosso,/le facce
segnate/sogghignano/del colore del rame/piegate sulle messi/per soddisfare/la
fame.)
4-continua
Nessun commento:
Posta un commento