sabato 18 giugno 2016

Il mio Dio - 41

                                                                                                ph carlozanzi




Domenica 2 ottobre 1994                          6.20

     E ci torno sopra subito, per cercare di esplicitare questo vissuto, che può apparire blasfemo. Tutto è Mistero. E allora o uno si inginocchia a questo Mistero, non vuole assolutamente interpretare nulla, si fida ciecamente di una fede, crede ad una Autorità senza frapporre alcuna mediazione intellettiva...o altrimenti uno accetta il Mistero, piega il capo al Mistero, sa che la ragione è zoppa, rauca, sguercia, calva...ma capisce che, per poter camminare insieme al fratello chiamato 'religione' nel percorso di questa vita, per poter far conto su di lui ha bisogno di sentirselo fratello, in sintonia. Ha bisogno di star bene con lui, perché il cammino terreno, il dialogo terreno non diventi una pena, una sopportazione, un assurdo. Così questo fratello dai tratti indefiniti, giudicato in vario modo (anche, da taluni autorevoli esegeti, in modo inconcepibile) viene pensato a nostra misura. Ci si ritaglia uno spazio di libertà interpretativa, per mettere a tacere la ragione, per non farla montare in bestia, per non farla annichilire nella contraddizione.
     La ragione va in tilt, ammutolisce e muore se parlo e credo ad un Dio d'amore, che è Padre, e che poi in qualche modo è il responsabile del tremendo, dell'insopportabile, del beffardo, del crudelissimo carico di dolore che questo mondo deve portarsi sulle spalle.
     E' vero, non è che il dire: 'Dio non c'entra' risolva la questione. Non è che l'affermare: 'Il male è entrato nel mondo per il Mistero della libertà. Dio, per amarci davvero, non poteva prescindere dal costituirci liberi, altrimenti il nostro sarebbe stato un atto d'amore meccanico, senza il sale della libertà.' Non è che questa interpretazione (che è la mia attuale) tolga completamente le castagne dal fuoco a Dio. Perché comunque, nella sua preveggenza (è giusto parlare di un Dio preveggente? Che già conosce il futuro, prima che questo venga partorito? Credo di sì) Dio ben sapeva quale sarebbe stato il prezzo della libertà...Ecco, adesso sto forse commettendo un errore, in base al ragionamento dell'affidarsi al Mistero. In base al fatto che prima ho criticato chi vuole vederci troppo chiaro, chi pretende di conoscere a menadito le regole del gioco, chi pensa che la fede possa ricevere garanzie umane sufficienti, gratificazioni intellettuali in qualche modo paragonabili alla filosofia, alle scienze naturali...Non voglio quindi immaginare percorsi certi. Dico solo che, oltre, al di là di un credere al Mistero in modo assoluto, quindi senza porsi alcuna meta interpretativa, vi è un passo successivo, che non pretende di spiegare tutto, ma che segue un percorso di ragionamento umano, che dice qualcosa su Dio (a partire in qualche modo dalla Parola), qualcosa che mette almeno parzialmente in pace la coscienza e la mente.
     Dicevo: resta comunque una larghissima fetta di mistero, perché se comincio a dire che allora Dio, se sapeva le tragiche conseguenze della libertà, non avrebbe dovuto crearci liberi, avrebbe dovuto trovare un'altra via, e che allora Dio è in qualche misura tarlato dalla crudeltà, e allora Dio è uno sconfitto dal punto di vista della valle di lacrime umana (perché la morte sfugge a dio, è lasciata in gestione alle forze del male, a satana...) e allora...e allora...e allora...si capisce bene che avremmo potenti ragioni per non credere. Infatti pochi sono i credenti. Pochissimi, credo, sono coloro che vivono quel secondo modo di vedere il Mistero, che cercano di capire dio, senza fidarsi -per fede- di chi è preposto a spiegarti la Verità.
     Scrivo, scrivo, scrivo, cerco di togliere ragnatele dentro di me, di spanare gli occhiali, ma quanto questo sforzo mi serva per arrivare a credere meglio, con più convinzione, con più slancio è ancora tutto da dimostrare.
     Questo mio modo di disegnare dio con contorni a me graditi, dicevo, può apparire blasfemo. In genere è condannato, nella Chiesa cattolica romana, questo modo di procedere. Guai a crearsi un dio a propria immagine e somiglianza, un Dio che ci faccia comodo. Questo, credo, per due ragioni: una attiene al fatto che noi siamo abilissimi, pur di adattarci e di scartare ciò che non ci aggrada, a trovare la scorciatoia per fare meno fatica. A trovare la scusa per non fare. Le giustificazioni non ci mancano mai. La seconda ragione è più profonda, va alle fondamenta della fede: noi siamo creature, e come può una creatura permettersi di giudicare dio, di disegnare suo Padre? Dovrebbe piuttosto fare silenzio, ascoltare la voce di Dio (che non va confusa con la voce propria) e agire di conseguenza. Affermare, come ho fatto io, che è lecito 'manipolare' dio, adattarlo alla propria misura per non soffrire di contraddizione, ecco, un simile parlare viene all'istante bollato di illecita creatività in argomento divino.
     Lasciarsi fare da Dio, fare silenzio, ammutolire i nostri ragionamenti per ascoltare la Sua voce. Non commettere il peccato d'orgoglio di voler giudicare dio, di volerlo capire. Lasciar parlare la Parola. Con queste frasi sono diventato grande. Su queste frasi vorrei attardarmi un istante, in preghiera, in questa forma di preghiera letteraria, di rapporto al computer con Dio.

     Grande è il desiderio di potermi fidare di Lui, di potermi affidare a Lui. Ma altrettanto insistente e caparbio è il mio desiderio di restare essere razionale e ragionevole. Del resto, Lui mi ha creato con questo tarlo. 

41-continua

2 commenti:

  1. Non so se si tratti di un tarlo oppure della maniera più concreta per metterci davanti alla realtà del nostro limite. Ecco, la ragione non basta. Se vuoi saperne di più devi arrenderti all'evidenza. Sembra una contraddizione ma credo che non lo sia. LILLUMINISMO ci ha tolto la libertà di credere senza se e senza ma.

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  2. caro ric, sono alla ricerca di un 'compromesso', di una sintesi, la ragione ha le sue esigenze e non mi va di zittirla con troppa leggerezza....non ho una visione così negativa dell'illuminismo...comunque cerco...non mi stanco..spero...prego

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