sabato 25 giugno 2016

Il mio Dio - 48

                                                                   Vicolo Canonichetta  (ph carlozanzi)



In quel periodo nacquero alcune poesie (quella che più lo rappresenta è ‘Cruuz’) e nacque il racconto lungo ‘Vicolo Canonichetta’, oltre ai già citati diari personali. Scrivevo molto, lo scrivere come terapia. Quando l’ansia si placava, un senso di straordinario benessere e di vitalità (come chi scappa da un pericolo imminente e si salva) mi facevano toccare Dio con mano. Oggi che è tornata in me la quiete (e la quiete ha anche i suoi aspetti negativi) mi chiedo: ‘Ma quel Dio così vicino era davvero Dio che si faceva presente, Padre buono nel momento del bisogno, nel dolore, oppure era la malattia, la suggestione a creare questo Dio personale, necessario, incredibilmente vero? Uno stato alterato della mente (ciò che è  reso possibile anche dai farmaci) può facilitare l’incontro con Dio? Mi inventavo il mio Dio, oppure era davvero in azione un miracolo?’ Domande che, naturalmente, non hanno trovato una risposta. Quel periodo del tutto particolare della mia vita mi lasciò con i soliti dubbi su Dio ma con una sensibilità nuova. Senz’altro in me caddero alcune barriere, alcune rigidità, alcuni muri difensivi. Crebbe il mio desiderio di comunicazione, di rapporto, di dialogo. Nel febbraio del 2007 iniziai l’avventura di questo blog. 

48-continua 
     


    

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