Ho
scritto molto, anche su Dio, durante la malattia di mio fratello Marco, dall’estate
del 2013 all’estate del 2015. E qualcosa di ciò che ho scritto sarà reso
pubblico a breve. Ma in fondo Dio lo avevo già assolto da tempo. Assolto dall’ ‘accusa’
di essere il misterioso, contraddittorio padrone al tempo stesso della vita e
della morte, della gioia e del dolore. Assolto dall’ ‘accusa’ di essere un Padre
incomprensibile, che vuol bene ai suoi figli ma quel suo bene a loro appare in
certi momenti assurdo, male e non bene. Un Dio che per me era, è un Padre
buono, che nulla ha a che vedere con il negativo, ma positivamente ci aiuta a
vivere i drammi della vita, nella luce e nella speranza di una Nuova Vita. Per
questo non mi sono sentito 'tradito' da Lui, quando Marco ha dato inizio al suo
calvario. Mi sono sentito tradito dalla vita, da un destino incomprensibile,
ingiusto; mi sono ritrovato incapace di confrontarmi con un simile dramma, e
insistentemente, nella preghiera, ho chiesto a Dio che aiutasse Marco..ma anche
me. Ho chiesto anche il miracolo della guarigione (chinandomi comunque ad una
parte di Mistero) ma ho chiesto soprattutto che avvenisse il miracolo che Marco
potesse vivere anche dentro una prova così feroce con speranza, con coraggio. Il miracolo è avvenuto?
51-continua
Non lo posso sapere. Di certo la risposta è positiva per me. Anche grazie ala testimonianza di Marco
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