mercoledì 12 aprile 2017

Ines & Mario story - 78



Il 1980 è un anno di grande sofferenza per Ines e Mario, soprattutto la prima parte dell’anno. E ciò è testimoniato non solo dalla mia memoria, ma ancor più dal diario di mamma Ines. Che iniziò a scrivere proprio in quel mese di marzo.
25 marzo 1980 – Sono le 19.15. Mi trovo in un lettino d’ospedale; questa volta in una cameretta abbastanza serena. Anche il mio animo è sereno. La Madonna del S.Monte mi ha ascoltata e sento in me una forza nuova che assolutamente solo una settimana fa mi era totalmente sconosciuta. Non ho mai voluto scrivere niente di mio poiché il ricordo dei diari di mia sorella mi aveva sempre rattristata. Ma oggi Carlo mi ha detto: -Mamma, perché non scrivi? Forse fa bene scrivere ciò che si ha dentro.- Tenterò, figlio mio, se non altro lascerò qualcosa che vi aiuterà meglio a conoscere la vostra mamma. Buona notte!

Ricordo molto bene quel periodo. Io pieno di vita, tornato dal militare iniziavo la mia carriera di insegnante ad Arcisate, c’era la prospettiva del matrimonio nel 1981, l’amore per Carla, la ricerca della casa. Per mia mamma il calvario continuava. Dopo alcuni anni discreti, ecco una nuova mazzata: difficoltà a respirare, problemi ai polmoni, liquido sospetto. E i sospetti sono certezze: vi sono cellule tumorali. Il tumore al seno non era stato debellato con un’operazione radicale, si stava ramificando, era ancora presente. Oltre al dolore fisico, per mamma Ines tornava l’ansia, la paura, la prospettiva più cupa. E anche mio papà subì fortemente il colpo. Non so cosa gli disse di preciso il prof. Magno, so che cadde in una profonda crisi depressiva. In questo quadro un giorno mia mamma mi chiamò, eravamo soli in casa io e lei, mi chiese di andare in camera sua, ci sedemmo ai piedi del letto. Non ricordo con precisione le parole, ma il senso sì: mi confidò che trovava in me una sensibilità particolare, che ciò che mi stava per dire l’avrei capito, che si sentiva di dirlo a me. Cosa disse non ricordo, probabilmente mi confessò la sua paura di morire. In quel contesto credo di averle consigliato la scrittura, consiglio che seguì il giorno stesso. Vi è una foto molto triste di mia mamma, che la ritrae il giorno di Pasqua del 1980, davanti alla casa di Gabriella. Scrive sotto la foto: sto molto male, sottolineato due volte.  


78-continua

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