venerdì 14 aprile 2017

Ines & Mario story - 89


‘3 giugno 1984 – Siamo già arrivati al mese di giugno e francamente speravo in qualche cosa di meglio per me. La ginnastica la faccio costantemente, cercando di esercitarmi nel miglior modo possibile. Purtroppo il respiro è faticoso, soprattutto se cammino o se faccio determinati movimenti. I valori dell’esame alla tiroide sono sballati e credo proprio che in parte c’entri anche lei. Comunque mi hanno sospeso il Cordarone e vogliono rifarmi l’esame…e la sofferenza continua.’
Mamma Ines non vuole (o davvero non sa) guardare in faccia alla realtà, si aggrappa anche ai valori della tiroide, spera ancora nel potere della medicina. E questo è un bene, un dono che spesso arriva a chi si trova in condizioni gravi: si lotta sino alla fine.
Carla ed io eravamo spesso a cena da papà Mario, insieme a Marco e Gabriella, anche (immagino) per cercare di confortarlo: lui era l’unico a sapere la verità.
Il 15 giugno 1984, giorno del mio 28° compleanno, così scrive mia mamma sul suo diario:
‘Sono ritornata a casa in attesa ancora dell’esito del secondo esame, ma io purtroppo non sto bene. Si avvicina il matrimonio di Guido e mi ritrovo in condizioni a volte penose. Cosa succederà non lo so.’
Ricordo quell’estate, un gran caldo, spesso Ines e Mario venivano nel pomeriggio a cercare un po’ d’ombra in Villa Toeplitz, portavano due sedie pieghevoli e di sedevano appena entrati, sulla sinistra, sotto i rami e le foglie di un grande albero. Pubblico questa foto, anche se del 14 giugno 1981, perché scattata in Villa Toeplitz, proprio vicino al luogo sopradescritto. I miei genitori erano stanchi, sfiduciati, sfiniti. Io li guardavo con pena, mi sentivo impotente, ma la vita mi prendeva per un braccio e mi portava altrove, quasi a dirmi che il mio compito principale era pensare, ora, a quella bimba che stava crescendo nell’ombra.  


89-continua

Nessun commento:

Posta un commento