venerdì 10 giugno 2016

Il mio Dio - 33

                                                                                        ph carlozanzi


Venerdì 23 settembre 1994                             15

     Dio invenzione degli uomini. Dio in qualche modo invischiato nella magia, nella superstizione, nell'occulto....tutti modi per sfuggire all'impotenza della razionalità, tutte vie più o meno comode per vedere al di là delle cose (espressione tanto cara a Carlo Carretto, uno degli autori della mia giovinezza, già dedita alla ricerca interiore). E poi, a conforto dell'impressione (che qualcuno potrebbe sostenere diabolica) che dio corrisponde ad un bisogno materializzato, ecco le tante religioni, mono e politeiste, ecco i tanti modi di immaginarselo questo dio, modi che rispecchiano anche fattori socioambientali e culturali. Ed ecco le sospette assonanze fra le forme religiose più seguite: la necessità di un libro, di una rivelazione, di un profeta, di una chiesa, di un celebrante, di un rito. Differenze ce ne sono, certo, ma questo spiega poco.
     Per taluni credenti le diverse forme religiose non fanno alcun problema. Mi guardano con tanto d'occhi quando affermo che per me, invece, sono un muro alto, forse troppo alto. Una muraglia impenetrabile.
     No, non riesco a percepire il primato del cristianesimo. Non ho fede, certo, ma le molte ragioni, spiegazioni che vorrebbero farmi interiorizzare questa priorità cristiana non mi convincono. Mi convincono caso mai ancor più che la fede è irragionevole salto nel buio. Questo in me l'effetto di tanti tentativi di spiegare l'inspiegabile. Meglio tacere, e respirare il Dio che si sente nell'aria.
     E allora  cerco di far quadrare il cerchio. Va bene, vediamo di farcele star dentro tutte le religioni, vediamo di non dover dire per forza che la mia è la migliore...L'unica via è pensare ad un solo Dio, all'unico Padre, capito ed interpretato in modi differenti. Questo può andare per le grandi religioni monoteiste, ma per le altre? Per quelle si dice che rappresentano, che interpretano una forma primitiva di religiosità. Anche qui gli studi abbondano.
     Un problema alla volta. Stiamo a cristianesimo, ebraismo e islam. Tralasciamo l'induismo, il buddismo e il confucianesimo.

     Ecco Cristo. La storia si spezza, prima e dopo di Lui. Nel nostro ambiente cristiano si dice che Cristo è il vero Dio, unico Dio che si piega sull'umanità ferita. In nessuna religione Dio si fa tanto prossimo all'uomo da incarnarsi, da condividere la sorte dell'uomo, da morire addirittura per lui. Le altre religoini vengono presentate come foriere di un Dio distante, lontano, assente. E Maometto, grande profeta, non è Dio. Ebbene, questo cosa spiegherebbe? La priorità del cristianesimo?  Ma io non solo ardisco a definirmi cristiano. Sono cristiano cattolico, battezzato nel seno della Chiesa Cattolica Romana. E questo complica la faccenda, certo non la chiarisce. Certo non facilita il cammino. Perché la verità del Cristo, di un Dio trinità...del tanto Mistero da accogliere per fede, si macchia di contenuti più umani: di un uomo-Papa, di una gerarchia umanodivina...

33-continua

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