domenica 19 giugno 2016

Ligia al dovere

                                                                                                 ph carlozanzi



Oggi, giorno di voto per Varese, mi è capitato fra le mani questo corsivo che scrissi anni fa per il quotidiano La Provincia di Varese. Lo ripropongo qui sul blog.

UNA SEGRETARIA A PROVA DI NORMA
di carlozanzi

Si vota. C’è chi si tappa il naso ma alle urne ci va, c’è chi se ne andrà al mare o ai monti, chi traccerà segni indecenti sulle schede e chi farà il proprio dovere e voterà regolarmente, sfruttando un diritto fra i più gettonati in ogni democrazia. Ho sempre sentito parlare non benissimo dei politici, ho sempre visto gente che andava a votare non proprio con entusiasmo, ho sempre sentito dire che c’è disaffezione verso questo mondo di governanti. E Varese non fa eccezione, non è un’isola felice. Ma vorrei evitare le solite frasi fatte, ancor più ‘sfatte’ della creatività di chi propina programmi variegati e promette il verosimile molto simile alla falsità, chiedendo una poltrona verissima. Vorrei qui parlare di due categorie che già si sono messe al lavoro, per permettere il regolare svolgimento delle operazioni di voto: scrutatori e presidenti di seggio. Nessuno parla mai di loro eppure –per un pugno di euro e assumendosi non poche responsabilità (soprattutto i presidenti)- costoro dimostrano nella maggior parte dei casi senso civico e spirito di servizio alla nazione. Chi non ha esperienza in materia dirà: bè, chi glielo fa fare? Nessuno li obbliga, e poi per quel che c’è da sbrigare, in fondo che ci vuole? E li pagano pure. Avendo svolto entrambe le mansioni in anni passati, mi permetto di dire che l’impegno è notevole, in modo particolare per i presidenti di seggio, che devono riuscire a conciliare rispetto della norma e buon senso, correttezza di calcolo unita ad una certa elasticità. Facevo il presidente di seggio e mi capitò una segretaria terrorizzata dalla paura di sbagliare. Non bastò rincuorarla, dicendo che la responsabilità era mia. Libretto in mano, seguiva passo passo la normativa. Da gentleman non ho voluto impormi più di tanto, fatto sta che fummo gli ultimi di tutta Varese a consegnare i pacchi. Nonostante gli straordinari, non ottenni nessun aumento in busta paga.




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