lunedì 8 agosto 2016

Come la capisco



Sì, mi sono 'innamorato' di lei, inutile negarlo. Potrebbe essere mia figlia. Certo, se l'è andata  a cercare, ci sono situazioni ancor più drammatiche, disumane....Capisco... è che quelle sono storie così lontane dalla mia vita, così atroci e incomprensibili che sono staccate, irraggiungibili. Almeno per me. Ma Annemiek la sento vicina. Ho cominciato a  fare il tifo per lei quando l'ho vista scattare sull'ultima salita, seguita solo dalla statunitense Abbott. Uno scatto, e poi ancora e ancora, anche la Abbott si stacca un po'. Si scollina. Giù per la Vista Chinesa, discesa killer. La Abbott raggiunge subito l'olandesina e penso: 'Si vede che in discesa Annemiek non è tanto forte, stiamo a vedere....' Poi molte immagini sulle tre inseguitrici, fra le quali l'altra olandese Anna Van Der Breggen, che giustamente non tira. Poi tornano le immagini sulle prime, ma c'è solo la Abbott, la Van Vleuten è davanti, è partita, fila a tutta....Ma non la inquadrano mai. Sì, capisco benissimo cosa stava provando in quel momento Annemiek: 'Non ce l'ho più dietro, dai che guadagno e poi tengo negli ultimi chilometri, dai che è fatta.....' Non si ragiona più. Perché a ragionare lì si trattava di scendere insieme, con una certa prudenza, e poi aiutarsi negli ultimi chilometri. La compagna di squadra (quella che poi vincerà l'oro) non avrebbe collaborato, erano due contro due, ce la si faceva. Minimo minimo era argento. E la salute conservata. Un grande campione forse sa fare questi ragionamenti, Annemiek ha scelto il cuore, l'istinto, il coraggio, la pazzia. Le è andata male. Se avesse vinto con distacco, sola al traguardo, oggi sarebbe una regina. Tornano le immagini su di lei, comincia a piovere, ho paura, un attimo dopo il volo tremendo. L'ho vista distesa, immobile. Sono stato male. 
Le ultime notizie parlano di condizioni stabili, danni alla colonna vertebrale. Altro non si sa. 
Guardo i suoi occhi chiari.   

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