18
aprile 1967
Tema
Mie
aspirazioni
Svolgimento
Sono
giovane, e per me non è ancora venuta l’ora di pensare ad un domani. Ho davanti
a me ancora tre anni di scuola media e, solo dopo questi anni, dovrò decidere
che strada prendere. Ma, nonostante la mia tenera età, sono molte le
aspirazioni che mi frullano nel cervello. Ogni giorno ne cambio una. O perché è
troppo costosa, o perché è troppo faticosa. Insomma, la mia è una vera e
propria “caccia alla professione”.
I
miei genitori non pensano al mio avvenire, perché sanno che sono giovane, e poi
devono pensare a mio fratello Guido, che ormai è in seconda media. Solo quando
c’è un po’ di calma, riflettono anche sulla mia professione, ma sono indecisi.
Vedono che riesco in matematica come in italiano, e va a finire che rispondono:
“Senti, scegli tu una professione che ti piace, noi non ti obblighiamo, fai pur
quello che vuoi.”
Però,
come tutti gli altri ragazzi, ho un mio sogno: diventare direttore di banca. E’
questa una professione che richiede molta matematica, e a me piace moltissimo
calcolare. Segno, su una rubrica, che custodisco gelosamente, i soldi che
ricevo, e anche quelli che spendo. E ho già fatto molti progressi! Anche se a
volte ricevo lodi dai miei cari, perché prendo bei voti in matematica, non mi
vanto, perché so che la strada da me scelta è dura. Anzi, mi propongo fin d’ora
di studiare bene la matematica.
Ho
scelto la professione del direttore di banca, perché dà molte soddisfazioni, e
sono anche sicuro che non mi pentirò di questa decisione. Ma è meglio che pensi
di finir bene le scuole obbligatorie e poi, a tempo opportuno, riflettere con
maggior buona volontà sulla strada da me scelta, perché devo essere sicuro che
la mia decisione mi renda felice per tutta la vita.
Sette
+
Oggi un tema così in quinta elementare non lo sa scrivere più nessuno. Alla faccia della buona scuola.
RispondiEliminaProf. Prando,
RispondiEliminala mia riflessione é stata identica alla sua.