Soddisfatti dai luoghi visitati l’anno
precedente in Val Venosta, i miei decisero di tornare in vacanza a Malles Venosta,
questa volta con Paolo, per l’estate 1980. Partenza il 27 luglio. Ricordo molto
bene quel giorno perché Carla ed io sfruttammo il passaggio sino a Malles, pranzammo
con loro e poi in autostop raggiungemmo gli amici della Shalom a San Martino di
Castrozza. Per noi vacanze ridotte, dovevamo risparmiare in vista del
matrimonio, l’anno successivo. I giorni a Malles per mamma Ines furono tutto
sommato positivi. Eccoli al lago di Resia, a Nauders (stanno ricrescendo i
capelli) e davanti al ghiacciaio dell’Ortles. Paolo, nell’ardore dei suoi 17
anni, allungava sempre il percorso, toccando cime e croci. Mio padre invece
ricorda quelle vacanze come un incubo. Soprattutto cita sempre la passeggiata
del 29 luglio al Monte Glorenza, dove oltre al gran caldo vennero bersagliati
da insetti di ogni genere. Ritorno a casa il 6 agosto 1980. Mia mamma, che era
anche un’ottima contabile, segna alla
fine anche le spese totali: lire 540.530.
Quell’estate fu davvero molto dura
per papà Mario. Io cercavo nel mio piccolo di portarlo fuori di casa, all’aria
aperta. E Mario ha presente quei tentativi, soprattutto la passeggiata del 27
luglio sul Monte Tamaro. Una gran fatica e quei panini mangiati per forza. Chi
ha provato certi disturbi, chi sa cosa significhi il montare dell’ansia, lo
stomaco chiuso, non faticherà ad immedesimarsi. Papà ricorda sempre quanto
iniziò la sua guarigione. Probabilmente proprio quell’estate, di ritorno da Malles,
quasi una grazia della Madonna di Tirano: lì si fermarono e per la prima volta,
dopo molto tempo, provò appetito e gustò il panino al salame.
80-continua
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