1976: un anno triste per la mia
famiglia e soprattutto per mia mamma, la prova più dura della sua vita, un
tumore, una minaccia costante, un incubo. Eppure mamma Ines seppe reagire alla
grande. Non subito, però. Fu una botta tremenda, Ricordo l’operazione e
soprattutto le cure, la chemio molto pesante, tanto che ad un certo punto il
prof. Magno, che la seguiva, ritenne di doverla sospendere. E arrivarono anni
abbastanza sereni. Mamma Ines (come chi torna alla vita dopo un incubo) su
buttò nella sua professione (dopo l’incarico a Tradate, riuscì alla fine ad
arrivare vicino a casa, alla media Salvemini di via Brunico), nella sua amata
musica. E’ stata sempre di esempio per me anche come docente: preparava le
lezioni con cura, partecipava ai corsi di aggiornamento, organizzava spettacoli,
non si accontentava, e credo che questo i suoi alunni lo abbiano apprezzato.
Inoltre ha sempre cercato di dare il suo contributo come direttrice di coro in
parrocchia a Biumo e al Lazzaretto. Ricordo molto bene le prove di canto, il
sabato sera, all’oratorio ‘Molina’. Noi suoi figli (e anche suo marito) eravamo
tutti nel coro, e deve aver molto apprezzato il fatto che l’ultimo nato, Paolo,
si fosse incamminato sulla via dello studio del pianoforte. Come avrà gioito
notando che comunque tutti i suoi ‘ragazzi’ amavano la musica. Certamente (lo
confidò ad un’amica) notò la particolare predisposizione, il talento di Marco,
forse rammaricandosi che non avesse la pazienza e la costanza di apprendere ‘seriamente’,
con lo studio, l’arte musicale.
Mi soffermo sul 1978 perché lo
ricordo come un anno molto bello, a parte l’inizio, perché a gennaio morì
prematuramente mio zio Bruno. Sul suo diario, mamma Ines scrive: ‘Nel 1978 mi morì quasi fra le mie braccia
mio fratello Bruno…’
Sì, ricordo bene quell’anno perché
da parte mia terminavo l’Isef e quindi gli studi, mentre i miei genitori erano
in festa per il 25° di matrimonio. Organizzarono le vacanze in modo da poter
stare insieme ai loro figli, che ormai vivevano le vacanze comunitarie con la
comunità Shalom. Così ecco i festeggiamenti: Messa al Lazzaretto, con don
Angelo Morelli, taglio della torta a sei piani in oratorio, e poi tutti insieme
a San Martino di Castrozza, con passeggiata in Val Gardena e all’Alpe di Siusi.
Ecco Ines e Mario davanti all’Hotel Floralpina, che li vide nell’estate del
1953 in viaggio di nozze. Ma le vacanze non finirono lì. Mia mamma voleva
partecipare ad un corso di aggiornamento a Fermo, nelle Marche, così andammo
tutti al mare a Porto San Giorgio, in tenda (foto). Animata da grande voglia di
vivere, mamma Ines propose anche il viaggio a Roma, in occasione dell’incoronazione
del nuovo Papa, Giovanni Paolo Primo, agosto 1978. Mio padre doveva riprendere
il lavoro e tornò a Varese, insieme a Paolo. Noi invece partimmo per Roma: io,
Guido, Marco e mamma Ines. A Roma arrivò la telefonata di mio padre: erano
arrivate le cartoline rosa, la chiamata a militare per me e per Marco. Partenza
a settembre. Ricordo quelle giornate con piacere e nostalgia. Il ritorno fu
piuttosto complicato, causa problemi al radiatore alla nostra Fiat 850. Guidavo
io, avevo da poco preso la patente. Ogni 100 km dovevamo fermarci, lasciar
raffreddare il motore, aprire il tappo del radiatore e aggiungere acqua. Ma alla
fine arrivò la visione delle amate Prealpi.
75-continua
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