Il 22 aprile del 1984 mamma e papà
trascorrono la Pasqua da noi, si fermano a pranzo e a cena e io sono contento
di ospitarli. Ci sono anche Guido e Nicoletta (prossimi alle nozze) i miei
suoceri, altri parenti. La casa è piena e il volto di mia mamma mi pare sereno.
Ma non è così. Leggo infatti sul suo diario, in data 29 aprile 1984: ‘Dall’ultima volta che scrissi su questo
libretto molte cose, più angosciose che serene, sono passate. E’ passata la
Pasqua, ho superato con uno sforzo
sovrumano gli impegni che incombevano su questa solennità. Ce l’ho fatta, credo
unicamente per l’appoggio e l’amore di tutta la mia meravigliosa famiglia. Ma
ora me ne andrò anche a curarmi, poiché il guaio sembra riparabile. Mi
ritroverò per un mesetto circa al centro di riabilitazione funzionale
respiratoria di Cuasso al Monte. Che Dio mi aiuti!’
Il 2 maggio mamma Ines viene dunque
ricoverata a Cuasso, si sospetta una falda di liquido nel pericardio. Così
scrive proprio quel giorno: ‘2 maggio
1984 – Ed eccoci di nuovo in ospedale, in mezzo alla sofferenza e fra le varie
croci che costellano il mondo. Sono poche ore, ma abbastanza per sentirmi
nuovamente rituffata nel mio passato. Ancora una volta chiedo a Dio di
aiutarmi.’
E ancora, qualche giorno dopo: ’15 maggio 1984 – Riprendo a scrivere solo
oggi e solo perché sento di esternare una buona notizia. Dopo giorni di incubo
e di tensione, un po’ di serenità. Da domani inizio ufficialmente a fare
ginnastica, dopo che le svariate prove sono state tutte fatte. Sarà lunga ma
non senza speranza. Dio, Ti ringrazio! Aiutami a testimoniare, poiché in questo
luogo la testimonianza è importante. Aiutami e fammi sorridere a quelle persone
che apparentemente non lo meritano. Sono le persone più sofferenti quando
questa loro sofferenza viene dall’animo, prima ancora che dal corpo.’
La fede, e la speranza nella
guarigione, aiutano mamma Ines in questa sua permanenza a Cuasso al Monte. E
chissà quante volte avrà pregato la sua cara Madonna Addolorata della basilica
di San Vittore (foto), una devozione che l’ha sempre accompagnata, sin da
bambina.
87-continua
Nessun commento:
Posta un commento