‘9 agosto
1984 – Qualche lieve miglioramento indubbiamente c’è…le medicine lavorano. Sono
felice! Non chiedo di più!...Ieri sera sono stata dal Guido e dalla Nico, e
anche per questo sono molto felice.’
Sono queste le ultime parole scritte
da mia mamma. Il suo diario si chiude così. Parole di gioia.
Il 14 agosto Carla ed io partiamo
per una breve vacanza al mare. Il 15 agosto, alle 7.10, prima di partire da
Porto Recanati per Brindisi, così scrivo sulla mia agenda:
‘Tra poco partiamo per Brindisi.
Qualche giorno di calma, prima di iniziare il nuovo anno, l’anno della Valentina.
Se ci penso è una cosa fantastica, anche se non nascondo un po’ di paura. E’ la
paura della presenza sottile, ineluttabile, stravolgente del male, mistero
tanto grande quanto inafferrabile. Mi interroga il miracolo della Madonna in
Jugoslavia, anche se ci sono alcune affermazioni che mi lasciano molto
perplesso, circa il castigo che il Signore minaccerebbe agli uomini. Dio è il
Dio della vita e dell’amore, non della morte.’
Sabato 18 agosto, dopo aver fatto
all’alba come mia abitudine una corsetta per le vie deserto del centro di
Brindisi, andiamo ad Alberobello e ad Ostuni, la città bianca: due anni prima
erano state visitate anche dai miei, nel già descritto Tour d’Italie. Alla sera
scrivo sull’agenda: ‘Mamma non sta tanto bene, e non so se tornare a casa.’
Alle 3 di mattina di domenica 19
agosto una telefonata da Varese mi comunica che mamma Ines è morta. Era entrata
all’ospedale di Velate, dicendo: ‘Qui è morta mia mamma, e qui morirò io.’
A mezzogiorno prendiamo l’aereo da
Bari, alle 15.30 rivedo mamma Ines: sembra solo assopita.
Martedì 21 agosto i funerali: alle 9
partiamo dalla chiesetta della Madonnina, a piedi, lungo la via Garibaldi,
portando in spalla la nostra mamma e moglie. Le esequie nella Chiesa
parrocchiale, celebra il parroco don Pino Tagliaferri che è rientrato anzitempo
dalle vacanze in Sardegna perché affezionato a mamma Ines, una donna che ha
speso i suoi talenti anche in parrocchia. Alle 11 l’ultimo saluto, al
camposanto di Sant’Ambrogio, dove sono sepolti i miei nonni paterni e altri
parenti.
Da quel giorno per anni mantenni una
corrispondenza con mia mamma, centinaia di lettere che ho raccolto in alcuni
quaderni.
91-continua
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