giovedì 13 aprile 2017
Venerdì Santo
Non ho certo bisogno del Venerdì Santo per pensare alla sofferenza e alla morte. Anzi, per assurdo, proprio oggi potrei regalarmi una pausa da questi pensieri ricorrenti. Ma oggi è al soffrire e al morire di Gesù in croce che dovrei pensare, e qui la mia fede è debole.
Ieri, in predica, don Marco ha detto che il Gesù dell'orto degli ulivi, il Gesù che soffre e prega il Padre, affinché gli permetta di non bere il calice amaro, è un Gesù nel dolore non tanto per la prospettiva della morte, quanto perché si è sentito abbandonato, non capito dai suoi amici. Come a dire: il dolore più grande è l'incomprensione di chi amiamo. Pareri. Io credo invece che Gesù abbia sofferto come soffre principalmente ogni uomo, al pensiero di affrontare la morte: la paura di non reggere la croce, la paura del nulla dopo, la fine di un sogno, la fine di tutto, la polvere che resterà di noi.
in foto: basilica di S.Vittore, Varese - Madonna Addolorata
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento