CREPE
di carlozanzi
Stucca
le crepe della tua fragilità,
non
senti il crepitìo del corpo
che
cede e si sfalda?
Che
non s’allarghi il crepaccio,
che
non penetrino gocce di noia:
ti
porterebbero subito là,
rendendo
vano il giorno e
insonne
la notte.
Stucca
le crepe con ogni vizio,
stratagemma
e virtù;
che
l’acqua non ghiacci in fredde albe,
allargando
nel disgelo il baratro.
Stucca
le crepe ma ora, ma adesso;
che
la valanga non diventi cattiva,
correndo
a valle e ingrassando di neve.
Con
la menzogna della tua forza
ti
salverai dal vero che avanza;
con
il tuo presente senza sguardi futuri
vedrai
lontano.
Di
bugie soddisfa l’appetito,
lucida
il tuo poco oro,
le
crepe si salderanno,
dormirai
il sonno degli smemorati,
il
solo concesso all’uomo pensante.
21 maggio 2018
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