lunedì 21 maggio 2018

Crepe

                                                                                              getty images



CREPE
di carlozanzi

Stucca le crepe della tua fragilità,
non senti il crepitìo del corpo
che cede e si sfalda?

Che non s’allarghi il crepaccio,
che non penetrino gocce di noia:
ti porterebbero subito là,
rendendo vano il giorno e
insonne la notte.

Stucca le crepe con ogni vizio,
stratagemma e virtù;
che l’acqua non ghiacci in fredde albe,
allargando nel disgelo il baratro.

Stucca le crepe ma ora, ma adesso;
che la valanga non diventi cattiva,
correndo a valle e ingrassando di neve.

Con la menzogna della tua forza
ti salverai dal vero che avanza;
con il tuo presente senza sguardi futuri
vedrai lontano.
Di bugie soddisfa l’appetito,
lucida il tuo poco oro,
le crepe si salderanno,
dormirai il sonno degli smemorati,
il solo concesso all’uomo pensante.

21 maggio 2018





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