ph carlozanzi
Già da un paio d’anni la tradizione (che prevede l’assoluto silenzio sul vincitore della Girometta d’Oro della Famiglia Bosina, sino al momento della consegna del premio) viene sgambettata, e leggo oggi su VareseNews, in anteprima, la notizia: sarà Giuseppe Redaelli a portare a casa il prezioso riconoscimento, una stretta di mano poderosa a chi ha saputo amare la sua città, contribuendo al suo sviluppo e alla sua promozione. Però non vale, io lo sapevo ma così ho privato il mio blog dell’anteprima. Terrò presente l’anno prossimo. La cerimonia di consegna avverrà domenica 6 maggio in Salone Estense, alle ore 10, alla presenza dei notabili della città e –speriamo- di molti varesini.
La
prima a vincere la Girometta fu, nel 1958, la Nobildonna Luisetta Tola Doria
vedova Molina, poi nomi autorevoli (Piero Chiara, Giuseppe Zamberletti, Alfredo
Binda, Alfredo Ambrosetti, Salvatore Furia…) o realtà associative di pregio
(Società varesina di Ginnastica e Scherma, Sezione Alpini di Varese, Casa San
Giuseppe, La Prealpina e il Luce…). E ora tocca allo stampatore-editore
Giuseppe Redaelli, proprietario de La Tipografica Varese. Il nonno Giuseppe, il
padre Ernesto, lui e il figlio Gianandrea, generazioni di tipografi,
stampatori, editori appassionati, al loro lavoro e alla loro città. Ho
conosciuto Ernesto e Giuseppe negli anni Novanta, in occasione della
pubblicazione di un paio di miei libri presso Lativa; ho ritrovato Giuseppe in
questi anni per il Calandari dra Famiglia Bosina e soprattutto in occasione di
eventi organizzati dalla ‘sua’ Varese Vive, un’associazione che non lesina in
fatto di iniziative importanti.
Bravo
Giuseppe. Domenica verrò certamente a stringerti la mano.
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RispondiEliminaEra molto più bello e significativo trovarsi la 'sorpresa' al momento della premiazione!!
RispondiEliminaLa 'Girometta' venne a suo tempo assegnata anche alla 'gloriosa' Schola Cantorum per la collaborazione pluriennale (?? da sempre) alla Basilica San Vittore nonché il puntuale aggiornamento dei Canti dal latino all'italiano dopo il Concilio.
Con Maestri del calibro di Testone, Conti, Amadei, Lino Conti, don Sergio Marcianò, don Mauro Almasio, Miotti e l'attuale M° Giacomo Mezzalira.
cara maria i tempi cambiano..credo lo facciano per attirare più gente in salone estense.....
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