ph carlozanzi
L'incontro di ieri con Gino Paoli mi invoglia a qualche riflessione. Anzitutto ho trovato più di una consonanza, ad esempio quando ha detto che ai suoi figli ha dato, fra gli altri, questi due consigli: sport e musica. E rispetto all'imparare uno strumento musicale, ha aggiunto: "Certo, sarebbe bello imparare il pianoforte, ma qui i ragazzi dopo due giorni si rompono le palle a fare scale e solfeggi, e allora è meglio la chitarra, in poco tempo si è in grado di accompagnare."
E non poteva non parlare de 'Il cielo in una stanza', canzone che è stata favorita nel successo dall'interpretazione di una giovanissima Mina, convinta da Mogol. Notavo che sia Paoli che De Andrè (con La canzone di Marinella) devono a Mina una bella pedatona iniziale. Rispetto alla citata canzone, Paoli ha detto: "Sì, descrive un rapporto sessuale, un orgasmo...Vi sono realtà indescrivibili per l'uomo, una di queste è il momento dell'orgasmo, ti proietta in una dimensione sconosciuta, ma è un attimo, è subito passato, come uno starnuto. E allora non puoi parlare di quel momento, di quel punto, devi girargli intorno con un movimento a spirale...."
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