Quando
non hai nulla da dire, è meglio che non dici nulla.
Quando
la tua mente è piatta come un mare in bonaccia, non navigare in pensieri
sterili. Se non puoi muoverti, stai fermo e rilassati.
Accetta
la tua povertà, più ricca d’ogni tentativo di sorprendere. Sorprenditi della tua
nullità. In positivo.
Per
coerenza non dovresti condividere il tuo dire, se non hai nulla da dire, ma l’incoerenza
è parte della tua imperfezione.
Riposati.
Stai quieto. Il far niente non è dolce ma può essere salutare. So che è
impossibile annullare il pensiero, ma soprattutto è la vanagloria che s’agita, come
una flatulenza che cerca lo sfogo. Tieni dentro il cattivo odore. E se è una
serata fredda e ventosa, quando l’incoerenza dolorosa dell’esistere vince, non farla
vincere ma non annullare il dolore, dimentica e non dimentica, se per te è
utile prega, se per te è utile scrivi, telefona, dormi…ma non insegnare alla
vita come si fa, con parole sapienti e con la pancia piena.
Guarda
e impara.
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